venerdì, Aprile 19, 2024
spot_img

La demonetizzazione indiana riguarda anche gioielli e pietre

Antefatto: nel Novembre 2016, il Primo Ministro indiano, con mossa a sorpresa, ha deciso di ritirare dalla circolazione le banconote da 500 e da 1000 rupie (l’86% del totale delle banconote circolanti in India), ufficialmente per combattere la contraffazione, la corruzione e l’evasione fiscale. Il ritiro di questi tagli (dal rispettivo valore di circa 7 e 13 euro) ha influito sull’economia indiana, scatenando numerose manifestazioni e proteste contro la politica governativa che pone una serie di limiti ai pagamenti in contante.

Ma l’India, ricordiamolo, è anche il paese in cui hanno sede oltre il 90% delle aziende mondiali di taglio e lucidatura di pietre preziose. Jaipur in particolare regge la sua rete produttiva di pietre su una fitta rete di piccole e piccolissime imprese che conoscono solo pagamenti cash. I problemi di liquidità degli acquirenti hanno fatto calare di diversi punti percentuali le vendite di Gemfields che ha rinviato alcune importanti aste. Crollato, a fine anno, dell’80% anche il settore gioielleria. Dopo alcuni mesi di panico, il settore è in ripresa a partire da gennaio. Il passaggio dal contante alla moneta virtuale pare che inevitabilmente sarà recepito e la ripresa, dopo lo shock di fine 2016, dell’economia potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Restano da vedere gli effetti nel lungo termine.

Gem News a cura della redazione di Trasparenze News, pubblicato su Rivista Italiana di Gemmologia n. 1, Maggio 2017.

spot_img

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img

NEWS

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_img

Dal Magazine