venerdì, Aprile 26, 2024
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Sindrome da Guinness Book of Records. Dietro il super diamante di 706 carati trovato dal pastore si staglia il dramma della Sierra Leone

La formidabile risonanza della notizia non stupisce. Solo nel 1972 in Sierra Leone s’era rinvenuto un diamante più grande (Star of Sierra Leone, 968,9 carati). Tutte le carte sono in regola, il tam tam dei media è partito istantaneo. I due aspetti che hanno propagato la storia in tutto il mondo l’hanno però al contempo confinata nella superficialità del sensazionalismo: la grandezza del grezzo (706 carati) e la generosità del pastore protestante che ha donato al proprio governo il frutto della casuale scoperta, una specie di biglietto vincente della lotteria. Certamente questa dote dimensionale fuori dal comune e queste circostanze bizzarre calamitano l’attenzione di un pubblico sensibile al richiamo dei record segnati da pesi di preziosi e da cifre devolute da insolita generosità. Tranne poche eccezioni, però, i resoconti dei media non hanno collegato in profondità l’evento alla tormentata storia recente dello sfortunato paese africano. In Sierra Leone una disastrosa guerra civile, avviata proprio per il controllo delle aree diamantifere alluvionali, è terminata solo nel 2002 (75.000 vittime e più di mezzo milione di persone sfollate, amputazioni, reclutamento di bambini-soldato, stupri, esecuzioni sommarie). Nel nuovo millennio il paese pacificato è stato oggetto di un tentativo congiunto con organizzazioni internazionali (Diamond Area Community Development Fund e Peace Diamond Alliance) di dar vita ad un’economia che garantisse sviluppo anche alle numerose gang (non nell’accezione criminale ma gruppi associati di cercatori artigianali, muniti di setaccio). Nel 2004 fu attivato un programma di formazione per le piccole imprese di minatori denominato “Small stone training” con l’obiettivo di insegnare metodi di valutazione delle pietre e di sensibilizzare rispetto ai problemi dello sfruttamento del lavoro minorile e del contrabbando. Ma il bilancio non è incoraggiante poiché corruzione, elevata tassazione, sistema di finanziamento e contrabbando condizionano negativamente la ricaduta dei benefici sulle numerosissime piccole realtà minerarie. La donazione del pastore può essere interpretata come un sasso contro la stagnante attenzione internazionale al tema del passaggio dai conflict ai development diamonds in contesti non dominati da colossi estrattivi.

Gem News a cura della redazione di Trasparenze News, pubblicato su Rivista Italiana di Gemmologia n. 1, Maggio 2017.

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