Non diversamente da quello che è successo per il “Sangue di Piccione” per i rubini e per altre ben note qualifiche di qualità, diventate di fatto dei brand, ora anche per gli spinelli si fornisce un attributo che assegna una distinta qualità gemmologica. Si tratta dello spinello “Jedi” per il quale l’Asian Institute of Gemological Sciences (AIGS) ha recentemente lanciato uno standard di qualità rigoroso basato su una valutazione completa del colore, della fluorescenza, della purezza, del taglio, della brillantezza, del trattamento e dell’origine della gemma (solo gli spinelli rossi birmani sono idonei alla qualifica).
Lo standard AIGS assegna la denominazione “Jedi” agli spinelli naturali non trattati e sfaccettati con sfumature uniformemente distribuite di rosso, rosso rosato, rosa rossastro fino al rosso aranciato, in saturazione medio-alta e senza toni scuri.
Il nome di spinello “Jedi” adottato dagli operatori è strettamente legato al lavoro del noto gemmologo Vincent Pardieu divenendo assai diffuso dopo la pubblicazione del suo rapporto sul campo nel numero della primavera 2014 di Gems & Gemology, successivamente tradotto in cinese. Pardieu ha coniato questo nome ispirandosi ai leggendari personaggi del film Star Wars.
Gli spinelli rossi sono diventati molto popolari in Cina nell’ultimo decennio. «È interessante vedere come un divertente “codice segreto” creato 20 anni fa per comunicare con il mio capo e mentore Henry Ho si sia ora evoluto in un nome commerciale conosciuto soprattutto in Asia» ha dichiarato recentemente il gemmologo francese di fama mondiale.
La mossa dell’AIGS mira a un chiarimento dopo che probabilmente si sarebbero accentuate delle discrepanze nell’assegnazione di quello che nei fatti “Jedi” è divenuto nel mercato, un valore aggiunto.
Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 13, Autunno 2021