domenica, Aprile 28, 2024
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YouTucson, la vera piattaforma delle pietre

Perché sempre a me? Perché? Che ho fatto di male? Perché la persona più grassa dell’aereo si siede sistematicamente vicino a me? E non è un volo breve. Sto per partire da Londra direzione Phoenix; è la ventesima volta che parto per l’Arizona. La mia destinazione finale non è Phoenix, ma una città che si trova a un’ora e mezza di macchina da Phoenix. Devo andare a Tucson.

Fig. 2 – La storia dell’Arizona è profondamente legata ai minerali ed all’estrazione. Nel 1864 il 25% circa della popolazione maschile non-nativa era impegnato nella prospezione. Lo stato è famoso a livello mondiale per i suoi minerali contenenti rame (turchese, azzurrite e malachite), i peridoti e il legno fossile.

Volo, vicino corpulento, nessun film. Verso Tucson dove niente è normale

Scelgo il volo che da Londra arriva a Phoenix per evitare gli aeroporti delle città della costa est che in questo periodo dell’anno possono essere soggetti a improvvise chiusure per maltempo. Un volo diretto per Tucson dall’Italia ancora non esiste. L’aereo sta decollando, il cappotto che ho usato a Londra è ben sistemato nella cappelliera. Al mio arrivo in Arizona non servirà.

Sono in volo. Con il passare degli anni il sistema di intrattenimento a bordo è molto migliorato e adesso posso scegliere tra un’ampia selezione di film. Ma ho fatto una promessa; ho promesso al mio amico Paolo che avrei scritto un articolo sulla fiera di Tucson per la Rivista Italiana di Gemmologia. E allora non accendo il monitor, prendo carta e penna, mi appoggio sull’unico bracciolo che il simpatico (e corpulento) vicino mi lascia libero e lascio andare la mente. Non è normale scrivere un articolo su una fiera alla quale devo ancora andare. Ma è la fiera di Tucson e niente è normale in questa fiera.

Se siete presenti su qualsiasi social network e se avete qualche amico nel mondo delle pietre, sicuramente avrete notato moltissime fotografie di gemme e cactus, di minerali e cieli azzurri, di gioielli e persone con gigantesche bistecche e avrete visto associate frasi del tipo “This is Tucson”.

“This is Tucson”! Ma cos’è Tucson? Tucson è una città dell’Arizona, ma per un alcolizzato di gemme come me, Tucson è una fiera di pietre, anzi è “LA” fiera di pietre.

Sono uno di quelli che pensano che Gesù sia nato appositamente il 25 dicembre in modo da farci avere un po’ di soldi a Natale da spendere dopo poche settimane nel “Tucson gem and mineral show”.

Fig. 3 – A tutto gas verso Phoenix, tornando da Tucson attraverso l’Interstate 10, che attraversa il paese per 3.959,53 km.

Esattamente nel Far West, un po’ Arizona, un po’ Messico

La fiera di Tucson è la NBA dei commercianti di pietre. Una volta l’anno, a cavallo tra gennaio e febbraio, tutti i più grossi venditori mondiali di gemme, fossili e minerali si ritrovano a Tucson, una pittoresca città in stile “far west” situata politicamente in Arizona, paesaggisticamente nel deserto e culturalmente in Messico.

Brasiliani, pakistani, malgasci, cingalesi, americani, italiani, francesi, giapponesi, russi, tedeschi, cinesi, afgani, australiani, persone da ogni parte del mondo – che hanno fatto delle gemme una passione, un lavoro o tutte e due le cose – si ritrovano ogni anno a Tucson, sotto il cielo di un colore blu “Tucson”, in mezzo a cactus, cappelli da cowboy, chiese coloniali messicane, balle di polvere che rotolano nel deserto come nei film di Clint Eastwood e spazi sconfinati. Una volta l’anno il deserto dell’Arizona si riempie delle gemme portate dai cinquemila principali grossisti mondiali.

Come si sia arrivati a tutto ciò, è una normale storia di ordinaria follia del nostro Pianeta. Qualche decina di anni fa, degli anziani collezionisti di minerali decisero di organizzare un evento per scambiarsi o eventualmente vendere oggetti delle proprie collezioni (costituite per lo più da sassi raccolti da loro).

I minerali sono belli da vedere all’aperto, per cui è meglio se non piove. Potendo scegliere, è meglio un posto dove non faccia troppo freddo né troppo caldo. Se poi questo posto dove non piove mai e dove non fa né caldo né freddo, fosse anche in un punto dove gli alberghi non costano molto ma dove ci siano comunque abbastanza servizi, allora sarebbe proprio l’ideale.Con questa stella polare nel cervello, il dinamico gruppetto di anziani prese una decisione: “Quest’anno, a fine gennaio, ci si vede tutti a Tucson per una fiera di minerali”. Era il 1955. Ma questo non è un racconto sui bei tempi andati, sul fatto che a quei tempi non c’erano i cellulari e che le persone ancora si vendevano case stringendosi la mano. Non ho idea di come fosse la vita nel 1955 perché non ero ancora nato e perché le uniche informazioni che ho su quegli anni derivano dai viaggi temporali di Martin e Doc nel film “Ritorno al Futuro”. Ma non avete idea di come mi affascina il fatto che da un gruppo di vecchietti con la passione per i minerali, che per vedersi serenamente e scambiarsi i loro sassi, in un posto dove il clima non accentuasse l’artrite, sia scaturito il più grande evento commerciale del Pianeta.

Fig. 4 – Altrettanto unici, fossili impressionanti fanno a gara con le gemme tagliate per attirare l’attenzione dei visitatori.

49 fiere tutte assieme in tre settimane, più di 5000 espositori

Così nel 1955 alcuni vecchietti americani si ritrovarono nel Desert Inn, un motel di Tucson, per scambiarsi un po’ di minerali. E anno dopo anno i vecchietti aumentarono. Negli anni ’70 iniziarono a comparire anche alcuni stranieri che di mestiere vendevano minerali e gemme. E il Desert Inn non riusciva più a contenere tutti gli ospiti e in contemporanea iniziarono a aprire nella città di Tucson altri eventi fieristici nello stesso periodo.

E tanti altri alberghi iniziarono ad ospitare venditori di gemme e minerali, tanti tendoni iniziarono a comparire per le strade della città e anno dopo anno si arriva al gennaio 2020, dove a Tucson si potranno contare oltre 5 mila espositori divisi in 49 fiere differenti… differenti ma tutte nella stessa città e nello stesso periodo. Le principali fiere hanno una durata che va dai 6 giorni alle due settimane, ma se avete voglia di vivere l’esperienza Tucson al completo dovrete programmare una permanenza di tre settimane. Serve del tempo per smaltire il viaggio e poi potrete fare i migliori affari nel pre-show, quando di solito i commercianti si comprano le pietre tra di loro per rivenderle a prezzi maggiorati durante la fiera.

Le fiere sono numerosissime e di tipologia estremamente eterogenea, sia per quanto riguarda la location che il tipo di prodotti messi in vendita. Esistono fiere che si svolgono interamente all’interno di immensi padiglioni fieristici, fiere che si svolgono in mezzo alla strada in enormi spazi all’aperto, fiere che si svolgono all’interno di hotel dove gli espositori vendono direttamente nella stanza d’albergo fino a che non vanno a dormire (è possibile fare acquisti anche a mezzanotte). Esistono fiere dove si vendono solo fossili, o solo perle, o solo gemme o solo grezzi o solo minerali o un po’ di tutto.

Fig. 5

La prima volta a Tucson? Riuscire a non perdersi è impossibile. Ma se vi perdete è meraviglioso

Il “runner’s high”, una specie di sballo che prende chi va a correre, è un’esperienza scientificamente provata. Nel 2008 l’università di Bonn ha scoperto che, a seguito dello sforzo prolungato, l’ipofisi rilascia endorfine, creando felicità e appagamento simili a quelli da morfina (e da orgasmo). Molti maratoneti riescono a raggiungere durante alcune corse un piacere che dà dipendenza. Camminare in mezzo alle diverse fiere di Tucson, perdersi tra migliaia di stand, tavoli e anche materassi pieni di pietre può dare il “gem lover’s high” (lo sballo dell’appassionato di gemme). No, non ho uno studio universitario che possa supportare la mia teoria che girare nella fiera di Tucson possa creare il piacere di un orgasmo. Nessun nerd tedesco ha mai fatto una ricerca in questo settore. Ma ve lo posso dire per esperienza personale. L’orgasmo gemmologico l’ho provato personalmente e ho conosciuto tantissime persone che come me sono diventate dipendenti da Tucson. Fin dalla prima volta che ci sono andati.

A Tucson puoi comprare un grezzo e parlare con la persona che l’ha estratto, puoi comprare una gemma dalle mani del tagliatore che l’ha sfaccettata, puoi bere un margarida in un bar di fianco a uno sconosciuto che è il più famoso commerciante mondiale di smeraldi colombiani. Ti può capitare di guardare una pietra dentro un bar, di entrare in una stanza d’albergo dopo cena e acquistare l’acquamarina dei tuoi sogni.

Fig. 6 – Bel gruppo di cristalli di rodocrosite. (Foto: Simeon87 / Wikimedia Commons, License CC BY-SA 3.0)

L’orgasmo gemmologico

Se avete pochi giorni a disposizione e non avete il tempo di perdervi, vi consiglio la fiera del GJX se cercate gemme di tutti i tipi, di qualità da media a elevatissima, a prezzi buoni; specialmente se siete alla ricerca di tanzaniti, troverete una ventina di stand esclusivamente dedicati a questa gemma. Potete poi andare alla fiera dell’AGTA, un altro enorme spazio fieristico, dove potrete trovare le gemme più spettacolari presenti a Tucson, anche se a prezzi mediamente più elevati.

Se cercate gemme, ma anche grezzi da taglio e minerali da collezione vi consiglio il Pueblo Gem Show, una fiera che si svolge nelle stanze e negli spazi interni del Ramada Inn; la varietà di pietre è enorme e potrete trovare anche delle ottime occasioni. Se cercate grezzi di ogni tipo vi consiglio la fiera dell’Electric Park (molto folkloristica, si svolge in un immenso spazio aperto vicino all’aeroporto) e anche la fiera del Days Inn. Se cercate fili, pietre, perle e corallo potete visitare la fiera dell’Holidome dove anche qui troverete merce a buon mercato.

Fig. 7 – Roccia nota commercialmente come “Sorona Sunrise”, composta da crisocolla e cuprite. (Foto: Simeon87 / Wikimedia Commons, License CC BY-SA 3.0)

Questi sono i miei consigli per non perdersi, ma il mio vero consiglio rimane quello di perdersi. È stato proprio perdendomi che ho conosciuto Pedro, un messicano che vendeva il miglior opale di fuoco messicano che abbia mai visto e ai prezzi più bassi di tutta Tucson. Perdendomi, sono finito in una stanza di un hotel e mi sono imbattuto nei più incredibili cristalli di berillo rosso su matrice che abbia mai visto. Perdendomi, ho conosciuto una signora di 94 anni che era proprietaria di una miniera di Oregon Sunstone che, mostrandomi dei pezzi che nemmeno pensavo potessero esistere, mi ha raccontato delle storie così affascinanti che adesso l’Oregon Sunstone è la mia gemma favorita.

Fig. 8 – Fari, letto, abbigliamento, pietre. Una tipica atmosfera di Tucson.

Uno sballo per chi è pazzo delle gemme

E allora non date retta al titolo di questo articolo; chi vi dà i consigli per non perdersi all’interno della fiera di Tucson, è qualcuno che non ama le gemme, ed è qualcuno che non ama la fiera di Tucson. E non ha ancora mai provato la “gem lover’s high”. Non vi dirò come non perdervi dentro la fiera, vi dico solo di prenotare un biglietto per Tucson e di non perdevi “LA” fiera.
Nonostante il vicino si stia allargando, nonostante il suo gomito si sia conficcato nelle mie costole, sento gli occhi che si stanno per chiudere, sto pensando alle gemme che vedrò, sto pensando ai cactus, al cielo stellato dell’Arizona, sto pensando a tante cose belle che mi fanno venire sonno.

Fig. 9

Paolo è un grande amico e mi scuserà se ora finisco di scrivere e se concluderò qui il mio articolo. Ma al mio risveglio sarò nella mia Arizona. E quando sarò in Arizona sarò troppo eccitato… e non riuscirò a far altro che perdermi nella fiera.

Goodnight.

Articolo di Michele Macrì, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 9, Primavera 2020

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