sabato, Aprile 27, 2024
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Secondo l’SSEF, gli zaffiri arancio dal colore non stabile dovrebbero essere classificati come zaffiri fancy

L’arancio negli zaffiri è uno dei colori più controversi. Ambiti per secoli per la loro rarità, questi zaffiri hanno una provenienza storica, lo Sri Lanka, paese attraverso il quale sono conosciuti in Occidente con la tradizionale indicazione “padparadscha”. Già questo nome comporta una certa dose di ambiguità: “padparadscha” deriva dal sanscrito “Padma”, ossia un colore simile a quello del fiore di loto rosa (Nelumbo Nucifera ‘Speciosa’). Sta di fatto che la maggior parte dei fiori di loto è molto più rosa che arancione. E proprio la delimitazione del confine tra rosa ed arancio negli zaffiri fancy resta un tema di grande delicatezza, poiché il mercato assegna un notevole incremento di valore all’arancio.

Gli zaffiri arancio tornarono sotto i riflettori dell’investigazione gemmologica agli inizi del nuovo millennio, quando sul mercato apparve una quantità inaspettata di zaffiri con una colorazione arancio, spesso intensa, molto attraente. Il mercato reagì con entusiasmo ma dovette fare un passo indietro quando i laboratori gemmologici individuarono infatti nei pezzi di quell’arancio intenso, così tutt’a un tratto abbondanti e di prezzo abbordabile, un nuovo tipo di trattamento. Si trattava infatti della diffusione profonda, negli zaffiri fancy, di elementi in traccia cromofori.

Questo trattamento di fatto ha permesso di ottenere una colorazione arancio modificando in modo marcato il colore originale.

Zaffiro “padparadscha” taglio cuscino da 2,28 carati. (Foto: Wiener Edelstein Zentrum/Wikimedia Commons, License CC BY-SA 3.0)

E oggi c’è qualcosa di nuovo di cui tenere conto. Il laboratorio SSEF ha emesso una nota nel mese di marzo 2022 che aggiunge un nuovo tema che di sicuro può mettere in difficoltà il lavoro di corretta identificazione e fair disclosure. Infatti il laboratorio svizzero ha avuta la possibilità di analizzare alcuni campioni di zaffiri fancy naturali ma instabili che esibiscono colori diversi a seconda delle condizioni di illuminazione.

L’effetto di dissolvenza alla luce naturale viene riattivato dalle radiazioni UV, fenomeno noto come tenebrescenza. Per effetto della tenebrescenza alcuni zaffiri fancy sottoposti al laboratorio mostrano un netto cambiamento di colore nel corso del tempo passando, nel giro di alcune settimane, da un arancione rosato distinto ad una tinta decisamente rosa. Il fenomeno è reversibile quando questi zaffiri vengono nuovamente sottoposti a illuminazione UV.

Si tratta di gemme il cui colore stabile in realtà è il rosa, determinato dal cromo. Ad esso si associa un colore instabile sovrapposto, il giallo. L’instabilità del colore giallo è dovuta a difetti strutturali a livello atomico che se attivati modificano la tinta complessiva della pietra da arancione a rosata.

Una netta riduzione (dissolvenza) del centro di colore giallo, è attestata nelle verifiche spettrometriche effettuate dall’SSEF prima e dopo i test di dissolvenza.

Le gemme prese in esame provengono da Ambatondrazaka, nel Madagascar centro-orientale, un sito che in tempi recenti ha prodotto un’impressionante gamma di zaffiri sia blu – anche molto pregiati – ma anche una serie di altri colori fancy.

La nota dell’SSEF conclude che – attestata l’instabilità del colore arancio – non è possibile descrivere nei report le gemme aventi queste caratteristiche come “padparadscha”. È opportuno invece classificarli come zaffiri fancy.

Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 15, Autunno 2022

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