Arriva dalla compagnia mineraria israeliana Shefa Yamim l’annuncio della scoperta di un nuovo minerale, la Carmeltazite (ZrAl2Ti4O11). Il nome deriva dall’unione delle parole “Carmel” (il monte a nord di Israele dove è stato rinvenuto) e “taz” (titanio, alluminio e zircone i metalli dominanti nel minerale) ed è stato approvato, insieme al minerale stesso, dall’Associazione Mineralogica Internazionale (IMA).
Il corindone che ospita la rarissima Carmeltazite viene indicato commercialmente come Carmel Sapphire dalla compagnia Shefa Yamim. Secondo l’amministratore delegato Avi Taub, “nel mondo di oggi, dove i prezzi delle gemme sono determinati prevalentemente dalla loro rarità, il Carmel Sapphire è una scoperta unica perché non è stato trovato in nessun’altra parte del mondo”. Il Carmel Sapphire viene estratto nell’area vulcanica nei pressi del fiume Qishon, vicino Haifa.
La ricerca sulla Carmeltazite è stata condotta da un gruppo guidato dal geologo William Griffin dell’Università Macquarie in Australia e ha visto la collaborazione di accademici provenienti da istituti universitari italiani come Luca Bindi (Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Firenze) e Fernando Cámara (Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio”, Università degli Studi di Milano). La gemma è intrappolata in xenocristalli di corindone (Carmel Sapphire) all’interno delle rocce vulcaniche del Monte Carmel e si presenta sotto forma di cristalli di dimensioni ridotte che vanno dal colore marrone scuro al verde scuro. Cristallizza nel sistema ortorombico e risulta essere anisotropa con riflessi interni assenti, debolmente pleocroica e con densità calcolata di 4,122 g•cm-3.
Per approfondimenti:
https://res.mdpi.com/minerals/minerals-08-00601/article_deploy/minerals-08-00601.pdf
Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia nr. 6 – Primavera 2019