domenica, Aprile 28, 2024
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L’embargo sui diamanti russi è efficace? Probabilmente no

Il tentativo americano ed europeo di bandire i diamanti russi dal commercio internazionale del grezzo si basa sull’adozione di misure in grado di colpire l’economia d’un paese senza ricorrere all’uso della forza militare. La limitazione delle esportazioni di beni strategici in grado di generare valuta, come sono le pietre preziose, è considerata un’arma per rispondere agli abusi ai danni di cittadini indifesi in seguito a colpi di stato sanguinosi (come nel caso dei rubini del Myanmar) o a conflitti armati ai danni di paesi limitrofi (l’invasione dell’Ucraina).

Le pietre preziose rappresentano una delle principali esportazioni non energetiche della Russia per valore, pari a 4,5 miliardi di dollari lo scorso anno, secondo i dati del governo statunitense. Per questo motivo, l’11 marzo 2022 la Casa Bianca ha emesso un ordine esecutivo1 che vieta l’importazione di diamanti russi non industriali negli Stati Uniti, una misura diretta contro l’attacco militare della Russia all’Ucraina del 24 febbraio 2022. L’UE è sulla stessa lunghezza d’onda, ma è anche vero che il 24 febbraio 2023 una dichiarazione del G7 non fornisce altro che una promessa: «dati i significativi introiti che la Russia ricava dall’esportazione di diamanti, lavoreremo collettivamente su ulteriori misure sui diamanti russi, tanto quelli grezzi che quelli lavorati, collaborando strettamente per coinvolgere i partner chiave».

La miniera Mir, di proprietà di Alrosa, sita a Mirny, Repubblica di Sacha, Russia, dopo un allagamento.
Figura 1 – La miniera Mir, di proprietà di Alrosa, sita a Mirny, Repubblica di Sacha, Russia, dopo un allagamento. (Foto: Yanaudanenko/Wikimedia Commons, License CC BY 4.0)

La mossa di colpire l’industria dei diamanti russi sta animando il dibattito anche tra i membri del Kimberley Process. «I diamanti russi sono coinvolti nel finanziamento della guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina, il che non li rende solo diamanti da conflitto, ma anche diamanti di sangue», ha dichiarato Vladimir Tatarintsev2, vicedirettore del Centro Gemmologico Statale dell’Ucraina e membro del Kimberley Process.

Ma i diamanti grezzi russi vengono effettivamente utilizzati da attori tipo “movimenti ribelli o da loro alleati per finanziare conflitti volti a minare i governi legittimi”? Per quanto illegittimo e inquietante possa essere l’attacco all’Ucraina, non c’è dubbio che uno stato sovrano come la Russia non possa essere equiparato a un “movimento ribelle e che quindi non siano soddisfatti i requisiti sopra citati per vietare secondo le regole del KP a uno specifico paese il commercio di diamanti grezzi.

Il KP è un programma troppo indulgente nei confronti di abusi o ingiustizie ed è dunque impotente nel caso di conflitti? Per la maggior parte degli osservatori, la risposta è sì. IGR ha rivelato come i tentativi di ampliare la portata degli abusi e delle scorrettezze contrastate dal KP siano spesso falliti3. Per quanto riguarda la questione della conformità ai requisiti etici, invece, la Russia non è un paese dove l’estrazione mineraria avvenga in modo illegale o irresponsabile. Non si può dire che il gigante minerario statale russo Alrosa (4,16 miliardi di entrate nel 2021, con un utile netto di 943 milioni di dollari) non abbia sostenuto con successo forti sforzi per proteggere l’ambiente. L’economia della Jacuzia, una grande e remota regione dello Stato siberiano di Sacha, si basa in gran parte sull’estrazione di diamanti e di recente sono stati stanziati 60 milioni di dollari per lo sviluppo della regione4.

Diamanti grezzi provenienti dlla miniera Mir, Repubblica di Sakha, Russia.
Figura 2 – Diamanti grezzi provenienti dlla miniera Mir, Repubblica di Sakha, Russia. (Foto: Ptukhina Natasha/Wikimedia Commons, License CC BY-SA 3.0)

Isolare i diamanti russi dai mercati internazionali è una strategia che funziona? Non sembra. È un fatto che un gruppo di aziende di taglio indiane non abbia smesso di lavorare con Alrosa e che immetta i diamanti russi verso il mercato interno della gioielleria o in altri mercati orientali come Cina e Giappone. Questi tre paesi, che rappresentano circa il 30% del consumo mondiale di diamanti, non hanno proclamato alcun embargo contro i fornitori russi di diamanti grezzi.

È anche vero che, per non scontentare i clienti occidentali, la maggior parte delle grandi aziende di taglio indiane continui a non acquistare diamanti grezzi russi. Ma ci sono dubbi anche su quel 50% del totale dei diamanti lavorati che vengono venduti agli Stati Uniti. Non ci sono, tra questi prodotti, gemme tagliate da grezzo russo?

Eppure, almeno finché delle Blockchain specifiche non verranno utilizzate con successo dalla catena di approvvigionamento globale, resta il fatto che una volta che le gemme entrano nel mercato globale non sono più tracciate con percorsi registrati che consentano di risalire alla loro origine d’estrazione. Il luogo in cui vengano tagliati assume lo status quindi di paese di origine e di conseguenza questi possono essere legittimamente importati negli Stati Uniti. I lotti di diamanti di piccole dimensioni, spesso rimescolati, possono contenere diamanti di altri paesi produttori, stock d’origine russa precedenti alle sanzioni ma anche successivi alla guerra in Ucraina. Questo rende l’identificazione della fonte del grezzo una missione impossibile. «Il flusso di diamanti dalla Russia all’India all’America continuerà senza sosta», ha dichiarato Martin Rapaport al Guardian. «Le sanzioni sono essenzialmente del tutto inefficaci. Non fanno nulla. Non fermeranno i diamanti russi».

La miniera di diamanti Trubka Udachnaya, “cratere fortunato” in lingua russa. Di proprietà di Alrosa, si trova nella Repubblica di Sacha, Russia.
Figura 3 – La miniera di diamanti Trubka Udachnaya, “cratere fortunato” in lingua russa. Di proprietà di Alrosa, si trova nella Repubblica di Sacha, Russia. (Foto: Stepanovas (Stapanov Alexander)/Wikimedia Commons, License CC BY-SA 3.0)

«I grezzi di Alrosa non sono ‘diamanti da conflitto’, dice l’India», riporta il giornalista investigativo indiano Shantanu Guha Ray5, avvertendo che il divieto di esportazione russo in India avrebbe come conseguenza lo spostamento dell’industria del taglio dei diamanti in Cina. E dal punto di vista degli interessi di Mumbai questo sarebbe come cadere dalla padella alla brace.

 

Note

1 https://www.whitehouse.gov/briefing-room/presidential-actions/2022/03/11/executive-order-on-prohibiting-certain-imports-exports-and-new-investment-with-respect-to-continued-russian-federation-aggression/

2 https://www.nytimes.com/2022/08/16/climate/russia-conflict-diamonds-kimberley-process.html

3 https://www.rivistaitalianadigemmologia.com/2021/04/21/la-lenta-agonia-del-kimberley-process-letica-ai-tempi-del-covid-19

4 https://www.igi.org/gemblog/alrosa-to-invest-60m-in-the-social-and-economic-development-of-yakutia

5 https://sundayguardianlive.com/news/alrosa-roughs-not-conflict-diamonds-says-india

 

Articolo di Paolo Minieri, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 16, Estate 2023.

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