Lo sfruttamento artigianale è in declino. Ma per i rubini siamo in presenza di un mercato che vale circa 2 miliardi di US$ e che copre ancora solo una piccola frazione della torta da 250 miliardi dei beni di lusso. Industrializzare l’attività mineraria su grande scala obbliga a reperire grandi capitali di rischio. Le aste programmate periodicamente sono lo strumento per assicurarsi cash flow e per ricompensare gli investimenti con ricavi certi.
Ecco, la direzione è presa ma i risultati sono altalenanti. Il 30 ottobre s’è conclusa l’asta inaugurale di Mustang, una nuova società mineraria quotata in borsa in Australia ed impegnata nell’area di Montepuez in Mozambico. Nel paese africano Mustang dispone di licenze per lo sfruttamento di 19.500 ettari adiacenti agli spazi dell’impresa leader Gemfields. Mustang ha lavorato tenacemente per arrivare all’appuntamento con un ricco inventario in offerta. La prima ed ormai storica asta di rubini aveva generato per Gemfields, nel giugno 2014, un afflusso incoraggiante di 33,5 milioni di US$.
Però, per propria stessa ammissione, i risultati dell’esordio di Mustang non sono stati positivi. S’è collocato solo il 7% dell’offerta pari a 29.463 carati (da 4,6 a circa 1450 US$ per carato, con costo medio di 18,56 per carato e volume totale venduto di circa 547.000 US$). Si paga probabilmente lo scotto del debutto. Il materiale offerto non era infatti selezionato in lotti sufficientemente grandi da corrispondere alle fasce maggiormente richieste da un mercato oggi molto orientato a offrire misure calibrate e colorazioni omogenee. A questi errori si tenterà di porre rimedio per il prossimo appuntamento fissato per il 2018. Nel frattempo i piani di ampliamento delle attività produttive sono stati posticipati ed il Direttore Responsabile Christiaan Jordaan è stato costretto a rassegnare le dimissioni. Si pensava infatti di estrarre fino a due milioni di tonnellate dalle circa 400.000 attuali. Record assoluto invece per Gemfields che a novembre ha collocato rubini grezzi per quasi 55 milioni di US$, performance che replica il ricavo di giugno e che ha fatto cumulare a 340 milioni il risultato complessivo delle vendite di rubini grezzi a partire dal 2014.
Vincent Pardieu (Vincent Pardieu Consulting), specialista di Rubini del Mozambico, ha partecipato alla maggior parte delle aste di Gemfields, oltre ad aver inaugurato l’asta di Mustang. Ha documentato il materiale offerto nei lotti attraverso informazioni di prima mano.
Pardieu è l’autore dell’articolo “Gemme, miniere e conservazione in Mozambico e Madagascar”, pubblicato sul numero 2 della Rivista Italiana di Gemmologia (Settembre 2017).
Come conciliare miniere di rubini e riserve protette? Forse i rubini possono salvare la vite dei leoni. Ed al nuovo pubblico delle gemme questa prospettiva serve.
A cura di Paolo Minieri, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 3, Gennaio 2018.