sabato, Aprile 27, 2024
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Note dal laboratorio. All’IDL di Dubai ecco un Diamante Rosa con “la sorpresa”!

Il 5 Ottobre 2023 abbiamo ricevuto in laboratorio (IDL Dubai) una pietra molto interessante da vari punti di vista. Vi spiego perché.

Si trattava di una pietra di forma ovale, di circa 1 ct, di colore rosa intenso. Come da prassi in IDL, tutte le pietre di colore (diamanti o altre gemme) vengono passate direttamente a me, come Senior Gemologist, per le osservazioni preliminari e ulteriori esami, se necessari.

A prima vista, data la tipica lucentezza superficiale e gli spigoli molto netti delle varie faccette, la gemma sembrava essere un diamante (Figura 1).

diamante rosa
Figura 1. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

A questo punto m’è venuta un’intuizione, dettata dai 20 e passa anni di esperienza come gemmologo in laboratorio. Il colore così intenso, allo stesso tempo, mi incuriosiva parecchio e mi ricordava quei diamanti con trattamento di “surface coating” rosa sul padiglione che simulano il colore di diamanti fancy pink.

Ulteriore aspetto che stimolava i miei dubbi su tale gemma era il fatto che era stata consegnata, dal cliente, per le analisi in IDL, in una scatoletta di quelle usate per le pietre di colore, e messa in una bustina di plastica (Figura 2).

diamante rosa
Figura 2. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Un potenziale diamante rosa di quelle dimensioni, di sicuro me lo aspetterei custodito in una confezione più degna.

Come sempre faccio presente, queste sono semplici osservazioni, assolutamente non diagnostiche, ma che la lunga esperienza pure mi porta a considerare attentamente.

Una prima osservazione al microscopio ha escluso l’ipotesi del rivestimento esterno sul padiglione. Si trattava in effetti di una pietra di colore rosa.

L’esame è quindi passato all’EXA, per confermare l’identità della gemma (diamante o non diamante) e la sua natura (naturale o sintetico). Il risultato ha confermato la natura della gemma: diamante naturale.

Una seconda osservazione al microscopio mi ha consentito di rilevare la presenza sulla cintura dell’incisione laser GIA xxxxx. Quindi la pietra è stata analizzata e “certificata” dal GIA in precedenza. E d’altra parte mi sarei stupito del contrario, visto che si tratta di un diamante naturale rosa intenso. In commercio la grande maggioranza dei diamanti fancy color hanno, infatti, un Report del GIA, data la ottima reputazione di cui l’istituto gode.

A questo punto apro il sito del GIA e inserisco il numero dell’iscrizione nella finestrella così da aprire la copia del Grading Report online.

Sulla schermata leggo: diamante naturale fancy Intense Purplish Pink, VS1, 1.02ct, taglio ovale brillante modificato, con relativo diagramma delle caratteristiche interne ed esterne presenti nella pietra (Figura 3).

Report GIA
Figura 3. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Una gemma di questo tipo, colore, grado di purezza, dimensioni, avrebbe un valore di mercato di almeno 500.000 US$ (stima personale). Ed è per questo che la scatoletta in plastica, nonché la bustina nella quale la gemma è stata affidata al laboratorio, risultano fuori luogo.

E perché non hanno fatto presente il fatto che la gemma ha già un report gemmologico del GIA? Ripeto: sono solo dubbi, stimolati dall’elevato numero di pietre viste ed analizzate in tanti anni di laboratorio.

Ho allora fatto ritorno al microscopio per confermare i dettagli che vengono citati sul “certificato”. In particolare il diagramma delle “inclusioni”. E qui la prima sorpresa!

Sul report, infatti, vengono evidenziate due piccole fessure su una parte del padiglione (che determinano il grado di purezza VS1), ma queste in realtà nella gemma non ci sono. Anzi, osservo due altre piccole fratturine, non descritte nel diagramma del GIA. Una delle due mi dà anche l’impressione di essere stata provocata (volontariamente?) tramite un colpo con una punta.

Anche le misure non erano identiche: ho rilevato un decimo o due di differenza. Ma posso fare poco affidamento su questi dati: accade che i calibri usati possano non corrispondere tra di loro nella misurazione.

Vista la situazione, insisto con esami più approfonditi di tipo spettrometrico. Faccio l’esame all’UV-Vis-Nir, che mostra qualcosa di sorprendente!

Nello spettro, infatti, sono visibili due picchi, e relativo rapporto, molto diagnostici che indicano la presenza di un trattamento termico evidentemente applicato al diamante: il 575 e 637nm (Figura 4). Sono picchi legati alla presenza di gruppi NV (neutri e negativi, generati dal trattamento HPHT, prima, e l’irradiazione-annealing dopo).

Figura 4. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Sono tornato all’EXA e ho rifatto lo spettro. L’esame iniziale fatto con l’EXA era mirato solo a confermare la natura del diamante, non del colore. Anche qui si sono evidenziati i suddetti picchi che corrispondono, secondo il database dello strumento, a diamanti naturali di colore rosa trattato con processo multiplo (HPHT, irradiazione e “annealing”) (Figure 5 e 6).

Spettro di diamante rosa naturale.
Figura 5 – Spettro di diamante rosa naturale. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)
Figura 6 - Spettro di diamante rosa naturale.
Figura 6 – Spettro di diamante rosa naturale. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Caratteristica molto interessante è anche la fluorescenza, ed il suo colore, mostrata dal diamante in questione (Figure 7 e 7a). Una reazione molto intensa rosa (in SW) che, già da sola, indica che qualcosa di “artificiale” è stato applicato a questa pietra.

Diamante rosa
Figura 7. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)
Diamante rosa
Figura 7a. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Anche all’esame con lo spettrometro Raman si è potuto osservare come lo spettro sia “saturato” dalla forte fluorescenza (Figura 8).

Spettro diamante rosa
Figura 8. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Lo stesso esame Raman, ma con utilizzo del filtro, mi ha dato uno spettro ben chiaro e relativi picchi (Figura 8a).

Spettro diamante rosa
Figura 8a. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

A questo punto ho acquisito sufficienti elementi per poter affermare che il diamante in questione è infatti naturale, ma è stato trattato per modificarne il colore ed ottenere il Rosa Intenso.

La questione è quindi: qualcuno ha utilizzato un “certificato” del GIA che descrive un diamante naturale, fancy intense purplish pink. Ha poi ritagliato un diamante di colore trattato, riferendovisi per le dimensioni ed il peso. Ovviamente non ha potuto replicare le caratteristiche interne visibili nel diagramma. Ed ha poi inciso sulla cintura il logo GIA e relativo numero di report!

Come richiesto dal cliente, è stato comunque rilasciato un Diamond Grading Report, che però ha messo ben in evidenza nei commenti il fatto che la pietra è stata soggetta a trattamento e che non corrisponde al Report del GIA a cui l’iscrizione sulla cintura fa riferimento (Figura 9).

Report diamante rosa
Figura 9. (Foto: Francesco Natale, IDL Dubai)

Casi simili si sono verificati nel caso di diamanti sintetici accompagnati da report GIA di diamanti naturali, ma è la prima volta che mi sono trovato una simile pietra in laboratorio.

Non so se il cliente che lo ha portato all’IDL sia l’acquirente del diamante, ignaro evidentemente della truffa, o il venditore che magari tenta di avere un secondo report a conferma di quello GIA in suo possesso.

Questo caso dimostra, ancora una volta, come ci sia la necessità di laboratori ben attrezzati e tecnici molto esperti per identificare tali tentativi di frode.

Articolo di Francesco Natale (G.G. GIA – Chief Gemologist, IDL Dubai)

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