domenica, Aprile 28, 2024
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Imbrogli, Imposture, Inganni, Mistificazioni, Raggiri, Truffe

Ora anche la farina di grillo è ecosostenibile, proprio come i diamanti sintetici 

Oh che gli gira, stavolta, al Grillaccio? Le antenne? Non è che se la sia presa a morte per via di quel semaforo verde (a far data dal 24 gennaio 2023) – da parte dell’Unione Europea – all’utilizzo alimentare della farina di Acheta domesticus (Grillo domestico, per l’appunto) come alternativa eco-sostenibile (e te pareva!) al consumo di carne? Mangiateci, mangiateci pure, in: pane, panini, crackers, grissini, barrette ai cereali, biscotti, salse, pizze, paste, latte in polvere, minestre, bevande, dolci, snacks, e poi ci si risente allorché ve la dovrete vedere coi cosiddetti (eufemisticamente) «eventi avversi cutanei e/o respiratori e/o intestinali» (dovuti alla chitina contenuta negli insetti), a parte i rivolgimenti di stomaco al solo pensiero! Nel frattempo, Grillofagi della malora, mettete in saccoccia e conservate per benino i consigli che vi elargisco, ché il mio animo gentile di Grillo Saggio sempre sovviene alle vostre ambasce, consce od inconsce.

Insetti sostituiscono la carne
Pronti per una sana alternativa eco-sostenibile al consumo di carne? (Foto: Creativebird, License Freepik Premium)

Eh già, perché – che ve ne rendiate conto o no – voi siete le vittime predestinate di imbrogli, imposture e tutto quel che segue nel titolo. Un primo esempio? La motivazione di cui sopra: «alternativa eco-sostenibile al consumo di carne». La tagliola è rappresentata da quell’attributo: “eco-sostenibile”. E con quello vi si prende al laccio: se è pur vero che «questi Ortotteri si riproducono in fretta, hanno un ciclo di vita veloce e consumano mangime in quantità decisamente ridotte rispetto agli allevamenti di animali da macello, con una conseguente emissione di CO2 molto minore, riducendo i consumi idrici e di territorio», è parimenti veritiero che il problema può esser risolto diventando tutti vegetariani (tra parentesi: l’alimentazione a base vegetale al 100% è la più sostenibile: permette di risparmiare la vita a 105 animali a testa all’anno, stando a www.essereanimali.org). Oppure le papille gustative dei carnivori traggono, dai prodotti derivati dalla farina di Acheta domesticus, le stesse emozioni d’una bella bistecca alla fiorentina? Non è che, per la transizione energetica, ci si vuol far trangugiare la monnezza, a forza di decreti?

L’ossessione Eco-Eccetera

Ora, che c’entra tutta questa disquisizione con la tematica centrale di questa Rivista (il campo del prezioso)? C’entra, c’entra. Ritorniamo alla tagliola dell’“eco-sostenibile”. Non vi siete accorti che, oggidì, tutto quel che vi si propone è eco-sostenibile, eco-compatibile, eco-friendly, ecologico, green, carbon-free, carbon-neutral, dal pollo al pesce, dalla mela all’insalata, dagli uffici ai vestiti, dai diamanti all’oro?

Ma vi pare possibile? Con tutto il rispetto dovuto a chi, coscienziosamente e senza catastrofismi a doppio fine (speculativo), rispetta Nostra Sora Madre Terra, la quale ne sustenta et guverna (San Francesco, Il Cantico delle Creature), che tutto e tutti accoglie nel suo seno, di tutto e di tutti sostenendo la vita.

Di forzature, a proposito, ne abbiamo già parlato nel n° 15/2022 di questa Rivista. Ora però siamo all’apoteosi delle mistificazioni, con un castigamatti che spruzza letame coll’innaffiatore a dritta e a manca per, alla fine, far emergere come l’Immacolata Concezione Eco-Sostenibile, Carbon-Free etc. etc. due sole realtà, paladine dell’Eco-Eccetera: quella di cui egli è Brand Catalyst/Catalizzatore del Brand (ovvero la Reflective Jewelry) e quella da cui la Reflective Jewelry si rifornisce per il proprio fabbisogno di Diamante Sintetico, e cioè la Diamond Foundry (sì, sì, proprio quella! Vedi IGR n° 12/2021 e n° 14/2022).

Ma va? Ma guarda un po’! E come la vorreste chiamare, voi, una tal tiritera? Dolcetto o Scherzetto? Bene, di mistificazione in mistificazione, di impostura in impostura, vediamo quel che ci va a rivelare il Catalizzatore (oddio, come adoro questa qualifica così inedita ed intrigante alle mie antenne!). Certo che, se quant’egli espone corrispondesse alla realtà dei fatti, di cacca ce ne sarebbe per tutti, con gran disdoro in ispecie per tutti i talebani dell’Eco-Eccetera…

Ecco che il Catalizzatore Kyle Abram, solo contro tutti, smaschera i brand che abusano dell’etica

Ci si posizioni, allordunque – se un po’ d’inglese lo si mastica – sul Sito Web e si vada a sfruculiare nell’articolo intitolato “The Ultimate Brilliant Earth Review: Bullshit or Ethical Jewelry Leaders?”. Qui, un ineffabile Kyle Abram, Reflective Jewelry Brand Catalyst, laureato in Contemplative Studies (Studi Contemplativi) all’Università Privata Brown di Rhode Island, USA (ci voglio andare anch’io, per quella laurea, oh come spasimo!), sparerà a palle incatenate contro tutto e contro tutti.

Gioielleria eco-friendly
Gioielleria eco-friendly? (Foto: pixel-shot.com, License Freepik Premium)

Contro la Brilliant Earth e la sua ingannevole e mistificatrice pubblicità, contro la russa Alrosa, Tiffany&Co, Signet Group, Cartier, Zales Corporation, Rio Tinto, la De Beers, BHP Billiton, Newmont Mining, l’RJC Responsible Jewelry Council, Jewelers of America, il Kimberley Process, contro l’Oro Etico, i Diamanti Etici e tutto l’ambaradam che si tira dietro. Ci mancano solo gli orsi polari, la foca monaca e Biancaneve ed i sette nani. Nomi grossi dell’industria e del settore del prezioso. Basta che andiate su Google, digitandone le denominazioni, ed avrete contezza di che si tratta. Il “nostro” Kyle accampa argomenti che, se veritieri, fanno a pezzi tutto il circo mediatico-affaristico dell’Eco-Eccetera. A seguire, un piccolo florilegio della guerra per bande Eco-Eccetera:

1. L’autoproclamato «leader mondiale della gioielleria etica e responsabile», la statunitense Brilliant Earth – che sin dall’ormai lontano 2005 s’è posizionata sulle più avanzate trincee del movimento che tale gioielleria propugna e che, negli USA, domina tutti i siti che ne trattano, tanto da attribuirsi la paternità dell’intero movimento – ha (o ha avuto) tra i propri principali fornitori, quelli controllati dalle compagnie minerarie che si son macchiate delle innumerevoli atrocità che han costellato la storia anche recente del Diamante, tanto per dire: Alrosa e De Beers. Alla prima, il nostro laureato in Studi Contemplativi imputa tutte le nefandezze commesse dalla Russia di Putin dal 2014, Crimea/Donbass/Ucraina comprese, essendo la compagnia proprietà, per un terzo, del Governo russo. La seconda, Mamma De Beers, a dire del “nostro” si deve far carico dei 3,7 milioni di morti (ammappete!) causati dalle guerre finanziate coi “Diamanti Insanguinati”, in Africa. Se così fosse, roba da Tribunale Internazionale dell’Aia, per i due! E deiezioni puteolenti dalla testa ai piedi sul “leader mondiale/antesignano/propugnatore/vessillifero del movimento Gioielleria Eco Eccetera”, quello che mena vanto d’utilizzare solamente diamanti “Conflict Free/Guerra-Esenti”, alla faccia dell’etico e del responsabile! Inganni? A voi sentenziare…

2. Le molto onorevoli 60 aziende top del settore, tra cui brillano Signet e Tiffany&Co, che a suo tempo avevano eletto la russa Alrosa a loro principale fornitore, e che tutte si son schierate a favore della “Gioielleria Etica”, erano al corrente – si chiede il “nostro” Catalizzatore – del fatto che Alrosa è attiva pure nell’estrazione dell’Uranio impiegato nell’armamento nucleare della Federazione Russa, oltre che compartecipata alla società che tale armamento produce? A voi decidere se d’imbroglio si tratti. E cacca ricada…

Diamanti bianchi
(Foto: notetanapat, License Freepik Premium)

3. L’RJC, Responsible Jewelry Council o Consiglio della Gioielleria Responsabile, l’associazione di categoria che, dal 2004, accoglie sotto le sue ali protettrici la bellezza di oltre 1200 soci (e di che caratura, anche in termini di volumi d’affari: centinaia di miliardi di dollari!) in giro per il mondo, dedita alla certificazione/bollinatura di santità etica – vanta tra i propri più rilevanti membri (De Beers, Rio Tinto, BHP Billiton, Cartier, Newmont Mining, Signet Group, Tiffany&Co, Zales Corp., Jewelers of America), ma guarda un po’ – anche la Brilliant Earth, di cui ha adottato pure la narrazione, dice il “nostro”.

Narrazione che, di concerto con gli altri pesi massimi, proclama a gran voce l’eticità della propria supply-chain/catena d’approvvigionamento, nascondendo però sotto il tappeto tutte le “magagne etiche” (leggi nefandezze) che la macchiano e, così facendo, fornicando sotto la tavola con coloro che per decenni si son resi responsabili d’atrocità eco-umanitarie.

Business as usual/affari come sempre, in parole povere, condonando i pregressi non limpidi trascorsi ed in spregio a quei “Protocolli della Catena di Custodia” su cui si basano le norme che regolano tutto “Il Responsabile”, norme emanate dall’RJC ed adottate da tutti i suoi membri. A sostegno della propria tesi, “il nostro” tira in ballo non solo i “mostri” di cui sopra, ma financo la Rio Tinto, rea – a suo dire – di sacrilega profanazione di grotte sacre agli aborigeni australiani: un luogo di venerazione da 46.000 anni a questa parte, dinamitato per far luogo ad estrazioni minerarie. Ohibò! E pure sulla Rio Tinto e sull’RJC e tutti gli altri fedifraghi discendano lordure a non finire! E noi a chiederci se di raggiro si tratti, anche perché – è sempre il “nostro” ad affermarlo – quello che la narrazione della Brilliant Earth (e, per estensione, dell’RJC e compagnia cantante) induce nel pubblico, con la storiella del “Conflict Free”, è un’acritica fiducia in chi s’annuncia alfiere del “Conflict Free”!

E volete mettere come si vende bene un Diamante (o gioielleria con Diamanti) “Conflict Free”, sovvenendo all’anelito di giustizia sociale (pure razzialmente motivata) di tutti gli animi sensibili di questo mondo, Millennials (i nati tra il 1980 ed il 1995) e Generazione Z (i nati tra il 1997 ed il 2012) inclusi, of course? Piatto ricco, mi ci ficco!

pepita d'oro nella mano di un minatore
(Foto: Rhjphotoandilustration, License Freepik Premium)

4. À propos di Diamanti “Conflict Free” e di “piatto ricco mi ci ficco”, sostiene sempre il “Catalizzatore”, c’è da capire la mefistofelica tecnica di subliminale persuasione occulta posta in essere dagli ideatori del “Movimento per la Gioielleria Etica”, per far leva sui buoni sentimenti ed incrementare le vendite psicologicamente pilotate a mezzo stampa generica, stampa di settore, pubblicitaria della moda, internet, bloggers et alia:

a) Si deve a più d’un centinaio di milioni di minatori “artigianali” (small scale miners) ben il 20% dell’intera produzione mondiale di Diamanti ed Oro. Le vite di costoro son caratterizzate da condizioni d’estrema povertà, sfruttamento ed ecocidio (distruzione consapevolmente perpetrata d’un ambiente naturale);

b)Blood Diamonds/Diamanti Insanguinati” – di cui al film Blood Diamonds del 2006 che ha funzionato da detonatore pel problema etico – acquisiti da detti minatori “artigianali”, son serviti a finanziare le guerre africane degli anni ’80 e ’90 che han fatto i detti 3,7 milioni di morti (per i quali nessuno è stato chiamato a render conto, risarcire, ripagare), ivi compresi quelli dello Zimbabwe i cui Diamanti nel 2009 son stati certificati “Conflict Free” sia dal RJC che dal Kimberley Process Certification Scheme (la cui credibilità, in seguito a ciò, ha subìto un tracollo fatale);

c) Le risorse della loro terra dovrebbero ricadere sotto il controllo delle locali comunità e di chi si spacca la schiena scavando con pala e picco, ed a loro totale beneficio;

d) Il Movimento per la Gioielleria Responsabile è nato proprio per sovvenire a queste inderogabili necessità, per raddrizzare queste inique storture, per portare giustizia sociale ove non ce n’è (Nota del G.S.: è come dire: Ghe pensi mì);

e) Di qui, tutta la narrazione che sottende la vendita della “Gioielleria Etica”, accampata in primis dalla Brilliant Earth e, a cascata, dal RJC e loro followers. Detto altrimenti: c’è qualcuno là fuori che potrebbe sostenere la non bontà della causa, in linea teorica? Ma, e per quanto riguarda la pratica messa in atto? Tornare alle soprastanti caselle 1, 2, 3, per favore. Non solum, sed etiam;

Una mano che afferra un diamante
(Foto: user16450298, License Freepik Premium)

5. Passando all’altra componente della gioielleria, vale a dire l’Oro, che dice di bello il “nostro” laureato in Studi Contemplativi?

  • Che lo si produce, per un buon 80%, tramite attività estrattive di tipo industriale, su larga scala, e tali attività son, tra tutte le possibili attività industriali, le più nefaste. Qui, tutto il giallo metallo va a finire direttamente nei caveau delle banche. Niente bene. Ci si dovrebbe opporre ad un tal andazzo, dice il “nostro” laureato, giacché quelle gigantesche multinazionali solo avidamente dedite al profitto stanno distruggendo l’ambiente, con quei loro orrendi buchi (pozzi, gallerie, miniere in sotterraneo ed a cielo aperto, cave et similia) che violentano – stuprandola – nostra Madre Terra! (Ora, dico io, Grillo Sparlante, permettereste che vostra madre subisse violenze? No? E allora, cappitto tu mi hai?).
  • Che, per il restante 20%, lo si estrae su scala minore, in attività di tipo “artigianale”, laddove i derivanti danni, da parte dei minatori, fanno impallidire: i poveretti, nel separare l’Oro dal materiale sterile, usano il Mercurio e fanno friggere l’amalgama Oro/Mercurio nella padella in cui si cuociono il pranzo, contaminando sé stessi e l’ambiente. Per quanto riguarda sé stessi, così facendo essi contribuiscono al drastico abbassamento delle proprie aspettative di vita. Per ciò che concerne invece l’ambiente – e qui si parla di regioni intere – questo subirà devastazione ed inquinamento tali da perdurare nei secoli a venire (orrore e raccapriccio). Tutto ciò, per alfine svendere il prodotto delle proprie inumane fatiche ad un 30% in meno del valore di mercato – giusto per sopravvivere – rimanendo inchiodati in eterno al ciclo di povertà.
  • Che, ora però, v’è un Cavaliere Bianco il quale sovvertirà tale miserando stato di cose, eliminando di botto contaminazioni e scempi ambientali e schiodando dalla miseria quei poverini. Il Cavaliere si chiama Fairtrade/Fairmined Gold (potremmo tradurre con Commercio Equo e Solidale/Equa Estrazione dell’Oro, giusto per intenderci), altra iniziativa in groppa alla quale s’è lanciata la Brilliant Earth (e tutti i suoi epigoni) che ora la cavalca e ci scorrazza, mediaticamente e pubblicitariamente parlando.
  • Che, udite udite, se doveste tuttavia navigare nelle pagine web della Brilliant Earth Fairmined Gold, dove approdereste, di grazia? Sulla reclamizzazione dell’Oro Riciclato, dato – a pari merito con l’Oro d’Equa Estrazione – come Oro ad Elevato Grado d’Eticità, e con tanto di Certificazione da parte d’un ente terzo che va sotto il nome di SGB, ovvero Scientific Certification System Global Services! Ed anche i sassi sanno che l’Oro Riciclato (anche quello Certificato) uno lo ottiene unicamente da una raffineria, e che è impossibile rintracciare la primigenia provenienza dell’Oro da Riciclare dacché uno può risalire solo alla raffineria che l’ha fuso e che in seguito l’ha venduto ai produttori di gioielleria i quali a loro volta passano la mano ai dettaglianti affibbiando la qualifica di “Gioiello Fatto con Oro Riciclato Eco-Friendly”. E si sa quale presa la parolina magica “Riciclato” abbia nell’inconscio collettivo (soprattutto di coloro che, oltre alle proprie tasche, hanno a cuore la salvezza del Pianeta A, ché quello B è al momento ancora fuori portata: Proxima Centauri b, Sistema Alpha Centauri, Costellazione Centauri, distante dalla Terra solo 4,3 anni luce, per gli interessati). Alla faccia dell’Equa Estrazione dell’Oro e del Commercio Equo e Solidale che dovrebbero risollevare le sorti degli inchiodati all’eterno ciclo di povertà!

Ora, quali degli attributi di cui alla titolazione del presente articolo scegliereste voi per definire cose del genere, se il tutto dovesse star come denunciato? Come dite? Non sento! Il “nostro”, pudicamente, si limita a rispondere alla retorica domanda «Ci si può fidare di tutti costoro?», con un “non solo a questi non va accordata fiducia alcuna, ma si dovrebbe invero dar inizio ad una campagna di boicottaggio finché non abbiano a cambiar registro”.

A voi un giudizio, in merito a tutta la faccenda.

Prima di terminare vorrei precisare che:

  • Condivido la posizione di coloro che, consapevolmente e nel loro piccolo, contribuiscono col loro quotidiano responsabile agire ad evitare l’inquinamento e la contaminazione di terra, acqua ed aria di questa nostra casa comune che è Nostra Madre Terra. Ed altresì di coloro che si dan da fare per evitare sprechi di risorse naturali e per utilizzarle al meglio.
  • Non condivido l’atteggiamento di chi, per interesse (qualsiasi esso sia, di soldi, potere o poltrona) assume posizioni ascrivibili a: catastrofismo, estremismo e dogmatismo ecologista, green-washing (lavaggio e riciclaggio verde), imbroglio/impostura/inganno/mistificazione/raggiro/truffa ammantata di verde ecologicamente sostenibile e pure responsabile (quanto responsabile?). Con tutto l’Eco Eccetera al traino.
Cartello per la manifestazione contro l'inquinamento
Il pianeta B, Proxima Centauri b, Sistema Alpha Centauri, Costellazione Centauri, dista dalla Terra solo 4,3 anni luce ed è quindi ancora fuori portata. Nel frattempo dobbiamo accontentarci del Pianeta A, nostra Madre Terra. (Foto: ravisirapala7, License Freepik Premium)

Dopotutto, questo nostro Pianeta, nei suoi 4 e rotti miliardi di anni, ha subìto trasformazioni e catastrofi non certo dovute ad umano agire (come Homo habilis, l’essere umano è qui da soli 2,5 milioni di anni e, come Homo sapiens, da 200.000 anni), da cui ogni volta s’è ripreso re-iniziando daccapo o quasi. Vedere, cortesemente: attività tettonico-geologiche, deriva dei continenti, collisioni con corpi celesti, precessioni degli equinozi, spostamento dei poli, glaciazioni e surriscaldamenti a ciclo di 100.000 anni dovuti al variare della distanza tra afelio e perielio nel moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole sull’eclittica, attività e radiazioni solari, inversione del campo magnetico terrestre a intervalli di 200/300.000 anni, e chi più ne ha più ne spadelli.

Mettetevi il cuore in pace, ché nei suoi restanti prossimi 5 miliardi e rotti di anni (prima di venir inghiottito da Fratello Sole che “esploderà” come Stella Gigante Rossa) il nostro Pianeta Azzurro ne vedrà delle belle ancora, con noi (umani e non) presenti oppure no. Ci si preoccupi, invece, d’altri numeri: nel 1950 quelli fatti ad immagine e somiglianza di Dio ammontavano a 2,5 miliardi; nel 1960, a 3 miliardi; nel 2000, a 6 miliardi; oggi, ad 8 miliardi. E si aumenta, ogni anno, dell’1%, pari ad 80 milioni di bipedi pensanti, ovvero la popolazione della Germania. Riuscirà il nostro eroe (il Pianeta) a sostenerci tutti? È indelicato dirlo, ma va detto. Pensateci bene. Solo per il mangiare, vorrete ancora far uso di carne, latte, burro, formaggio e latticini vari? Ebbene, quanti bovini fanno, a testa, all’anno? E lo sapevate che ogni bovino emette nell’atmosfera 120 kg di Metano all’anno che, moltiplicati per 20, danno 2,4 tonnellate di equivalente CO2, la tanto vituperata CO2? Moltiplicate per 1 miliardo, che è il numero di bovini che scorrazzano in giro per il Pianeta A, ed avrete chiara la dimensione del problema.

Mucca maculata al pascolo su un bel prato verde contro un cielo blu. Bestiame, agricoltura.
Produce più CO2 un diamante naturale o un bovino? (Foto: ksandrphoto, License Freepik Premium)

Ecco perché dicevo tra il serio ed il faceto, in ouverture, che meglio sarebbe buttarsi sul vegetarianesimo, se vogliamo salvare il Pianeta A. E, questo, solo per quel tipo d’alimentazione. Pensate a tutto il resto (riscaldamento, trasporto, lavoro e tutte le altre attività energivore che costituiscono la “ciccia” del bipede senziente che se la passa bene, o decentemente bene, su questo Globo Terraqueo). E per il resto (una buona parte) dei bipedi senzienti che non se la passano ancora bene? Vorreste impedir loro l’accesso a tutte quelle fabbriche di CO2 che son le sopraddette attività riconducibili al loro benessere materiale, oppure?  Ed allora, che ci si viene a rompere i pixel con la Ciodue del Diamante Sintetico Carbon-Free e Carbon-Neutral vs. Diamante Naturale, quando la CO2 coinvolta s’aggira sui 4 grammi? «Ma mi faccia il piacere, mi faccia, ogni limite ha una pazienza!» (Totò). Guardiamo in faccia i veri problemi dell’umanità, e non quelli artifiziosamente creati, e non lasciamoci fuorviare dalle narrazioni tendenziose!

Il Vostro Grillo Sparlante

Gemmologia controcorrente dal “Grillo Sparlante” Luigi Costantini, pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 16, Estate 2023

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