giovedì, Marzo 28, 2024
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E ora i diamanti volano. Ma non faremo previsioni tanto sfacciatamente ottimistiche da sfidare il buon senso

I dati parlano chiaro e sono positivi. Il rallentamento dell’economia dovuto alla crisi sanitaria cede il passo ad una visibile ripresa dei consumi di diamanti. A trainarla è la robusta ripartenza del commercio al dettaglio specialmente negli Stati Uniti con un +83% di vendite di gioielli a luglio (dati Mastercard SpendingPulse, ma il balzo è sul periodo delle chiusure). Hong Kong, privata del retail turistico del lusso, punta sul fiorente settore delle catene di gioielleria ormai ramificato nella Cina continentale. La sensazione è che Las Vegas abbia acceso micce d’entusiasmo tra gli operatori, come del resto lo show autunnale di Vicenza che riflette una domanda diffusa in tutto il vecchio continente.

I prezzi hanno mostrato una crescita positiva da gennaio 2021 e aumenti costanti ogni mese successivo. L’ultimo picco, nel luglio 2018, era stato del 5,7%. A ciò avevano fatto seguito nove mesi di rallentamento e 18 mesi di andamento negativo dovuto alla pandemia. I grandi miners reintroducono materia prima, Alrosa ha venduto 334 milioni di US$ di grezzo solo a luglio.

Tutto rose e fiori? Concediamo pure il necessario spazio alla vibrante euforia. Ma poi, quando guardiamo meglio i dati dell’ultimo quinquennio vediamo che al nuovo corso dei prezzi e della richiesta di diamanti al consumo non corrisponde uguale prospettiva rialzista per la gioielleria: negli Stati Uniti decresce. L’eccitazione post crisi inevitabilmente si arresterà evidenziando che almeno oltreoceano è largamente alimentata dal debito al consumo. I serbatoi del credito al settore distributivo si sono ristretti, specialmente in India. Estrarre avrà un costo sempre più elevato mentre il fantasma dei diamanti sintetici da anni proietta un’ombra minacciosa.

A picco prima del rimbalzo. (Foto: Edahn Golan, da “The LGD Price Anomaly: Demand Rises, Prices Decline”, Ottobre 2021).

Addirittura c’è chi prefigura una bolla che potenzialmente può far crollare i prezzi. L’ipotesi si basa sul fatto che gli stock di magazzino si sono riempiti troppo in fretta e che la frenesia agli acquisti crolli quando passerà la sbornia del liberi tutti. Così come non ci siamo fatti abbattere dal COVID-19, non faremo previsioni tanto sfacciatamente ottimistiche da sfidare il buon senso. Adesso però, tutti ai vostri posti. Lavoriamo.

Di Sergio Sorrentino, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 13, Autunno 2021.

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