domenica, Aprile 28, 2024
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Rabbit’s Eye Red e Golden Red. I nuovi standard di colore del GIT

Tra tutte le pietre di colore, il rubino è sempre in cima ai principali prodotti di esportazione della Thailandia, generando oltre cento milioni di dollari di entrate all’anno. Circa l’80% circa delle produzioni mondiali di rubini grezzi sono state rifinite e portate a termine in Thailandia prima di essere esportate sul mercato internazionale. Praticamente quasi tutti i rubini di alta qualità commercializzati nel mondo in qualche modo sono passati una volta dalla Thailandia. Pertanto, il Gem and Jewelry Institute of Thailand, noto anche come GIT, l’autorità nazionale a sostegno dei settori delle gemme e dei gioielli in Thailandia, ha la missione principale di precisare gli standard di colore del rubino a beneficio del comparto.

Figura 1 – Rubini “Rabbit’s eye red”. (Foto: GIT)

Alla ricerca di una misura affidabile

Dal 1999, l’Istituto ha condotto numerose ricerche approfondite sugli “Standard di qualità per le pietre di colore”, in particolare sulle varietà di corindoni. I sistemi di classificazione delle qualità del rubino, dello zaffiro blu e degli zaffiri di altri colori sono stati messi a punto in termini rispettivamente di “Colore”, “Purezza” e “Taglio”. L’obiettivo per cui creare questi standard era quello di disporre di una misura accurata e affidabile per la valutazione della qualità delle pietre di colore e di verificare in maniera particolare come commercianti e consumatori comunichino la “qualità del colore” di rubini e zaffiri, nonché il modo in cui questi standard sono utilizzati nel mercato e come i prezzi vengano strutturati.

Figura 2 – Master set del rubino. (Foto: GIT)

Ecco come si è arrivati a determinare i set originali di rubini e zaffiri naturali (Figure 2 e 3) con nomi di colori definiti, riferibili ai codici Munsell. I nomi dei colori usati comunemente in ambito locale sono stati convertiti nel sistema Munsell, che è stato poi modificato in modo da renderli meglio comprensibili, facendo affidamento sulle tabelle dei codici colore del sistema dell’ISCC-NBS (Inter-Society Color Council-National Bureau of Standards).

Figura 3 – Master set dello zaffiro blu. (Foto: GIT)

La serie di ricerche è stata condotta e continuamente perfezionata ricorrendo alle opinioni ed ai contributi di commercianti di gemme oltre che di gemmologi esperti (Janthayot et al., 2001, 2003a, 2003b, 2003c, 2004, 2007; Siripant, 1999; Siripant et al., 2001, 2003). Alla fine, nel 2009, il GIT ha stabilito i master standard completi per il corindone in otto delle sue varietà gemma, vale a dire rubino, zaffiro blu, padparadscha, zaffiro giallo, zaffiro rosa, zaffiro viola, zaffiro arancio e zaffiro verde. Allo stesso tempo, il GIT ha anche proposto i propri master set “Pigeon’s Blood”, “Royal Blue” e “Cornflower Blue”, tutti realizzati con pietre naturali (Janthayot et al., 2001, 2003a, 2007).

Il massimo del colore: il “Pigeon’s Blood”

Resta inteso che il colore è il fattore di maggior incidenza tra quelli che influenzano le decisioni del consumatore quando si acquistano gemme, in particolare per quelle, come il rubino, di raffinata qualità. Tra i fattori espressi sinteticamente dalle 4 C, il colore è quello che principalmente influenza il prezzo della pietra. Il “Pigeon’s Blood”, in italiano “sangue di piccione”, designa nel commercio un colore leggendario, il più famoso e il più desiderabile tra quelli che il mercato utilizza per il rubino. Pertanto, nel commercio in tutto il mondo, s’è usato questo termine, in diverse definizioni e in differenti delimitazioni di colore.

Come si è accennato sopra, a conclusione di ricerche estese, prolungate e dettagliate sui master set dedicati ai “colori” standard di rubini e zaffiri, il GIT ha alla fine messo a punto un proprio set di rubini “Pigeon’s Blood” costituito da pietre naturali.

Figura 4 – Master set del Pigeon’s Blood (nel riquadro rosso il colore Pigeon Blood). (Foto: GIT)

Con un approccio simile a quello usato per sviluppare i set di master per i corindoni gemma, le pietre sono state messe a disposizione di svariati esperti, nonché di operatori commerciali, allo scopo di raccogliere opinioni su una gamma di colori che potesse essere condivisibile. Alla fine del lavoro è stato stabilito il set di master del colore per rubini “Pigeon’s Blood”, composto da 6 pietre master nel range del rosso vivido con colori intensi e tonalità medie (Figura 4). Dal 2001, il GIT ha iniziato ad offrire al comparto, per questo termine commerciale di colore dei rubini, che è molto richiesto, un proprio grado specifico basandolo sui nostri standard di colore.

La definizione del termine storico “sangue di piccione” può essere fatta risalire ad un’origine cinese o araba che rappresenta il modo in cui i birmani si sono riferiti a questa tonalità unica del rubino. Qualcuno lo ha messo in relazione con il colore del centro dell’occhio di un piccione vivo. Halford-Watkins lo descrisse come un ricco cremisi e senza traccia di sfumature blu (Hughes, 1997).

Secondo lo standard GIT un rubino per aspirare alla definizione “sangue di piccione” deve possedere i seguenti criteri:

  • il colore della pietra deve rientrare nelle delimitazioni designate dalle pietre master in condizioni di illuminazione standard;
  • il peso della pietra non deve essere inferiore a mezzo carato;
  • la pietra deve essere non riscaldata o trattata con riscaldamento convenzionale;
  • la pietra, vista dalla tavola, deve avere un colore omogeneo con almeno il 20% di brillantezza.

Per garantire la coerenza del risultato ottenuto, i gemmologi GIT eseguono la valutazione in un ambiente sottoposto a controllo rigoroso. Ad esempio, le pietre devono essere posizionate a 15-25 cm dalla fonte di luce standard (Gretag Macbeth 5000°K) – che si è dimostrata equivalente alla temperatura media della luce solare in questa regione – quindi classificate visivamente a tavola in su da una distanza di 30 cm e viste perpendicolarmente alla superficie della tavola.

Gli standard di colore del rubino, continui sviluppi per soddisfare il mercato

Negli ultimi due decenni, il mercato delle pietre di colore si è spostato in modo significativo dai paesi occidentali a quelli asiatici, con la Cina come principale consumatore mondiale. Per la cultura commerciale propria del loro mercato, i consumatori cinesi non sono solo colpiti dal colore superbo della pietra, ma anche dal nome leggendario che contraddistingue la storia ed il corretto significato che sono propri di questo colore, fattori questi che ne fanno crescere ulteriormente la popolarità. Oggi sul mercato, come connotazione storica del rubino, si conosce solo il colore “sangue di piccione”, tanto che molti operatori hanno avuto difficoltà nel provare a vendere un rubino di buona qualità che non abbia tale colore come sua caratteristica.

Poi, al fine di agevolare al meglio il mercato mondiale del rubino, nel dicembre 2019 il GIT ha lanciato due nuovi standard di colore per il rubino, vale a dire il “Rabbit’s Eye Red” ed il “Golden Red” (Leelawatanasuk et al., 2019). I nomi di questi due colori sono stati creati con l’obiettivo di colmare uno spazio vuoto all’interno della misurazione standard del colore del rubino. Il rilascio di questi nuovi colori può aiutare a far conoscere l’importanza di Chanthaburi come “Città delle gemme”, riconoscendo le competenze nei trattamenti del rubino insieme alle eccezionali abilità artigianali che sono state la radice profonda dell’industria delle pietre preziose della Thailandia.

Figura 5 – Campioni degli standard di colore del GIT; Rabbit’s Eye Ruby (a sinistra), Pigeon’s blood (al centro) e Golden Red Ruby (a sinistra). Nella fila superiore rubini di provenienza dal Myanmar e nella fila inferiore rubini del Mozambico. (Foto: GIT)

Questi due nuovi nomi di colori sono definiti come segue. Come “Rabbit’s Eye Red” si definisce un rubino naturale sfaccettato di qualità gemma di colore rosso-rosato indipendentemente dalla sua origine (Figure 1 e 5). Un coniglio nel bagliore della luna piena è il simbolo della provincia di Chanthaburi. Il coniglio, in molte culture, è messo in relazione alla buona fortuna. Rappresenta la pace e la tranquillità nel buddismo, nel cristianesimo e nell’ebraismo. In Cina e in Giappone, il coniglio rappresenta amore e felicità.

Il “Golden Red” (Daeng-Tong in thailandese) è un termine tradizionale usato nel mercato thailandese da decenni per indicare rubini di un rosso intenso con una tinta leggermente aranciata, considerata nel mercato thailandese, assieme ad altre, pregiata (Figura 5). Inoltre, per rientrare in queste nuove definizioni, le pietre devono rispondere agli stessi criteri minimi che abbiamo richiamato prima per il “Sangue di piccione”.

Conclusioni

Il fine ultimo del lavoro nel creare i nuovi standard del rubino consiste nel proporne l’utilizzo come strumenti di comunicazione per promuovere il commercio di questa gemma, rafforzare la fiducia dei consumatori aumentando i vantaggi competitivi offerti all’industria globale delle gemme e dei gioielli. Alla fine, la standardizzazione aiuta ad agire in modo più unitario e più efficace a sostegno dello sviluppo dell’intero comparto delle gemme e della gioielleria che il GIT vede, grazie ai nuovi mercati emergenti in Asia, in fase di crescita attiva. Le nuove sfide richiedono una comunicazione speciale con strumenti e contenuti razionalizzati per soddisfare le aspettative dei consumatori.

Bibliografia:

Hughes R. W. H., 1997. Ruby and Sapphire. RWH Publishing, 512 p.

Janthayot P , Yongyut K. and Singbamroong S., 2001. Color Grading System of Ruby. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization), Bangkok, Thailand, 58 p (In Thai)

Janthayot P., Saejoo S., Siraprapha K. and Singbamroong S., 2003a. Color Grading System of Blue sapphire and other sapphires. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization) Bangkok, Thailand, 200 p. (In Thai)

Janthayot P., Saejoo S., Siraprapha K. and Singbamroong S., 2003b. Clarity Grading System of Corundum. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization), Bangkok, Thailand, 67 p. (In Thai)

Janthayot P., Saejoo S., Siraprapha K. and Singbamroong S., 2003c. Cut Grading System of Corundum. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization). Bangkok, Thailand, 101 p. (In Thai)

Janthayot P., Chotima K., Saejoo S. and Singbamroong S., 2004. Quality Assessment Standard of Gem Corundum. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization), Bangkok, Thailand, 96 p. (In Thai)

Janthayot P., Atichat W., Chamjuree S., Saejoo S. and Saengbuangamlam S., 2007. The Improvement of Gem Corundum Color Communication System. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization), Bangkok, Thailand, 105 p. (In Thai)

Leelawatanasuk T., Atichat W., Pisutha-Arnond V., Sutthirat C., and Jakkawanvibul J.,2019. Two Decades of GIT Ruby and Sapphire Color Standards. InColor Magazine, winter 2020, Issue 45, 96-93 p.

Siripant S., 1999. A Gem Color Communication System. The Thailand Research Fund. 86 p. (In Thai)

Siripant S., Janthayot P., Yongyut K. and Singbamroong S., 2001. A Gem Color Communication System (Ruby). The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization) Bangkok, Thai-land, 58 p. (In Thai)

Siripant S., Janthayot P., Saejoo S., Siraprapha K. and Singbamroong S., 2003. Quality Standard of Blue and Other Sapphire. The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization), Bangkok, Thailand, 200 p. (In Thai)

 

Articolo di Thanong Leelawatanasuk, Wilawan Atichat, Visut Pisutha-Arnond, Chakkaphan Sutthirat, Jirapit Jakkawanvibul*, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia nr. 9 – Primavera 2020.

* GIT, The Gem and Jewelry Institute of Thailand (Public Organization).

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