Glaucofane blu si trova sul Monte Pollone, in provincia di Biella, Piemonte, nella zona Sesia-Lanzo, caratterizzata da rocce di alta pressione e bassa temperatura. Si tratta di ammassi cristallini di un intenso colore blu mescolati con fuchsite verde (Figura 59a). Il materiale di aspetto altamente estetico è difficile da lavorare perché è molto poroso ed è necessario qualche tipo di impregnazione. In ogni caso vale senza dubbio la pena perché il risultato può essere la creazione di cabochon molto gradevoli.
Una bellissima roccia dai colori brillanti si trova presso il Bric Vert, nelle vicinanze del paese di Quincinetto al nord del Piemonte vicino all’imbocco della Val d’Aosta (Figura 59b).
Si tratta di una roccia blu scuro con granati rossi che spiccano. La composizione della roccia è complessa e variabile secondo i campioni. Contiene come minerale principale il glaucofane che è blu però può contenere in diverse proporzioni omphacite (verde brillante), epidoto (bianco giallastro), ankerite (bruna), fengite (chiara, sericea) e pirite.
La roccia si è originata per metamorfismo: regionale di alta pressione e bassa temperatura, a partire da un probabile precursore tufitico basico. Si tratta quindi di una tipica eclogite basica che possiede il granato invece del quarzo.
Si tratta di un blocco crostale che è andato in subduzione. L’età della subduzione è stata datata attorno ai 65 milioni di anni, mentre la sua risalita è stata datata tra i 33 e i 30 milioni di anni. La risalita è avvenuta quindi a una velocità di 0,2 centimetri l’anno, velocità che ha permesso di mantenere intatte le caratteristiche eclogitiche. L’omphacite per esempio è instabile a meno di 40 km di profondità.
Questa roccia si presta all’uso come pietra dura per la creazione di fili, cabochon e piccoli oggetti.
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A cura del qualificato gruppo di specialisti della rubrica Gemme d’Italia, pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 5, Autunno 2018.
