sabato, Aprile 27, 2024
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Pantoadamàs, il “Dizionarietto” del Diamante: nomi, titoli, attributi, denominazioni e neologismi

Παντοαδαμας: Pantoadamàs.

Dal greco Pantòs (= Tutto) e Adamas (= Diamante).

Direte: o al Grillaccio son saltate le poche sinapsi di cui dispone, oppure quello sta facendo sfoggio d’una cultura che non ha (quale cultura possono mai avere dei bifolchi Grillacci, e per di più di montagna?). La seconda è la risposta esatta! Infatti, compulsando tutti i vocabolari – cartacei o digitali che siano – una voce del genere non la troverete mai. È un parto delle sue (malate) celluline grigie.

Cos’hanno in comune la Madonna ed i diamanti? I numerosi nomi, i titoli e gli attributi con la quale vengono entrambi chiamati… (Foto: Bicanski/Pixnio, License CC0 – Pubblico dominio)

Ma andiamo con ordine. Intanto: perché “Tutto Diamante”? Perché il Diamante ha più titoli della Madonna – no, non la cantante, ma Maria, la Madre di Gesù Cristo – e di Allah, il Dio dell’Islam. Cominciamo dal secondo: i Bei Nomi di Allah (in arabo asmā’ llāhi al-ḥusnā) sono 99 e, nelle confraternite mistiche (i Sufi) si discetta sul 100° nome, detto il Grande Nome, dalle valenze particolarmente sacre. Sta scritto: «Ad Allah appartengono i nomi più belli. Invocatelo con quelli» (Corano, VII: 180). E la Madonna? Gli attributi che vengono utilizzati nel culto cristiano a Maria, son 28 in più. Tra titoli mariani antichi e locali e titoli legati a dogmi ad apparizioni a icone miracolose e all’iconografia, se ne son contati 127. Oltre ai più noti Regina Apostolorum, Stella Maris, Turris Eburnea, Nostra Signora di Lourdes e Consolatrice degli Afflitti, anche una Madonna delle Ghiaie di Bonate, delle Galline, del Latte, ed una Panaghia Blachernitissa protettrice dell’Impero Bizantino.

E le denominazioni, i nomi, i titoli, gli attributi del Diamante? Allordunque: i 7,9 e rotti miliardi di umani che pullulano il Pianeta A (ché quello B se ne sta da qualche parte tra il 30% dei cento miliardi di stelle di ognuno dei cento miliardi di galassie dell’Universo, che possono avere – secondo gli astrofisici – un sistema planetario), blaterano in 6.000-7.000 lingue diverse. Gli idiomi ufficiali, nei 208 stati sovrani del mondo, son circa 200. Ora, vogliamo considerare le denominazioni del Diamante nelle sei/settemila lingue oppure nelle 200? Vogliamo fare una ricerca su Google ed elencarle in ordine alfabetico? Provateci anche voi. Qui di seguito riportato, un sommario delle più eclatanti. Principierete dall’, con l’ormai classico greco antico Adamas (l’invincibile, l’indomabile, l’inflessibile, l’indistruttibile) e derivato latino classico Adamas-Adamantem, per passare alla del tardo latino Diamas-Diamantem. E di lì, a cascata, tutti i derivati che, nelle lingue cosiddette indo-europee, hanno come radice “Diam” e come suffisso una variante di “antem”, oppure “mas” o sua modificazione come costante, e diversificazione di “Ada” come variabile. Mettiamoci al lavoro, con pazienza, eventualmente riempiendo le caselline mancanti (Ⓕ, Ⓙ, Ⓠ, Ⓤ, Ⓦ, Ⓧ, Ⓨ) più in là.

 

Adamas; Adamand (armeno); Almas (arabo); Almaz (azerbaigiano, kazako, kirghiso, mongolo, russo, etc.); Alimazi (amarico); Almos (tagico) etc.

Berlian (indonesia no, malese); Brilyante (filippino); Brilianti (georgiano).

BENEDETTO (BLESSED): vedi Rubrica del Grillo Sparlante “Controgemmologia” pubblicata sul n° 14/2022 di questa Rivista.

CARBON-FREE (a zero emissioni di CO2 anidride carbonica): come no! Dicevo, nel n° 12 della Rivista Italiana di Gemmologia (IGR), a pagina 66 e 67, che «affermare categoricamente che i diamanti sintetici sono etici, eco-compatibili, sostenibili e carbon-free o carbon-neutral e non fornir prova alcuna – indipendentemente ed imparzialmente certificata – di quanto affermato, non li fa automaticamente diventar tali». Del perché ho dato colà ampia e dettagliata ragione. Ripetersi sarebbe, sì, non eco-compatibile, con tutto lo spreco di carta coinvolto…

Le industrie produttrici di diamanti sintetici sono davvero più sostenibili della filiera del diamante naturale? (Foto: petrmalinak, License Freepik Premium)

CARBON-NEUTRAL (a zero impatto climatico): idem come sopra.

CAMALEONTE: diamante esibente un assai inusitato e raro fenomeno cromatico, da considerarsi un capolavoro di Madre Natura. Trattasi d’un cambiamento di colore nel venir esposto alla luce dopo una permanenza al buio. Esempio: pietra di colore verde oliva che, lasciata in luogo buio e di lì ritratta, presenta tinta gialla intensa prima di riassumere il colore originario verde oliva.

Radice: Diam, Suffisso: -ante -ant -antea -ànti -anti -ent -ond. In gran numero; Daoimean (gaelico); Daiyamondo (giapponese); Daiamonde (coreano); Deimantas (lituano); Demantur (islandese); Diemwnt (gallese); Dimants (lettone).

DEMOCRATICO: fuffa a 24 kt. Vedi IGR n°13. Inutile ripetersi.

Elmas (turco).

Sempre più spesso è il diamante sintetico ad essere accostato alla natura, nella comunicazione. (Foto: Nguyen Viet Hiep, License Freepik Premium)

ETICO: in quanto Green e tutto quel che segue. Vedi , Green e Greenwashing. Un dubbio atroce mi trafigge la mente: perché mai ora si parla esclusivamente di Eticità (termine astratto e fumoso, vedere il vocabolario della lingua italiana) e di Etico, riferito ad oggetti (es. Diamante Etico), e non più di Onestà (chiaramente espressa, semanticamente) e di Onesto/a, riferito a persona? Eppure risultava assai facile stabilire se il proprio agire fosse o meno Onesto. Bastava porsi il quesito: quello che sto dicendo/facendo ad altri, è quello che vorrei gli altri dicessero/facessero a me? Provate ad applicare questa massima ad Etico ed Eticità (vocabolario alla mano) e fatemi sapere il risultato. Nel frattempo, andate a come Vero.

ECO-COMPATIBILE: vedi , Carbon-Free.

ECOLOGICO: idem con patate.

ECO-FRIENDLY: eco-amichevole. Idem con patatine ed aria fritte.

Gyémánt (ungherese); Göwher (turcomanno).

GREEN: Verde. Niente a che vedere con il Diamante Naturale di Color Fantasia Verde, o con quello Sintetico di pari tinta. Per Verde, qui, s’intende tutto ciò che ruota attorno alla Rivoluzione Verde ed alla Transizione Ecologica. Tutto quel che s’occupa, in senso più ampio, di Agricoltura Sostenibile, Economia Circolare, Transizione Energetica, Mobilità Sostenibile, Efficienza Energetica, Risorse Idriche, Inquinamento, Impatto Ambientale. E quindi Ecologico, Eco-Compatibile. E pure, per non farci mancar niente, di Diamante Eco-Compatibile (vedi ), Ecologico (vedi ), Sostenibile (vedi ). Conseguenza diretta della corsa sfrenata ad ammantare di Verde anche tutto quel che Verde non è, è il Greenwashing, variamente definito come:

  • ecologismo di facciata;
  • ambientalismo di facciata;
  • strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti, che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo.

A qual fine? Per abbracciare la nuova onda Green che avanza inesorabile; per rendere i propri prodotti più appetibili; per influenzare le scelte d’acquisto del consumatore; per danneggiare la competitività di aziende più rigorose. Il tutto per far cassa, naturalmente. Vi sono aziende accusate di Greenwashing e portate a giudizio? Oh sì: Wilkinson, Colgate, Ferrarelle, San Benedetto, Coca-Cola, Walmart, Volkswagen, ENI, giusto per citarne alcune tra le più famose. E per i produttori ed i venditori di Diamanti Ecologici/Eco-compatibili/Eco-friendly/Sostenibili/Etici? Neanche un fiato, salvo il nostro (Vedi IGR n° 12 e n° 13). Silenzio di tomba. Associazioni di Categoria, Vigilanze, Istituzioni varie, se ci siete battete un colpo come nelle sedute spiritiche, s’il vous plaît!

Hcein (birmano); Heera (Hindi); Hira (bengalese, nepalese, punjabi).

Idayimant (zulu).

INVINCIBILE; Indomabile; Inflessibile; Indistruttibile: tutti attributi etimologicamente connessi al termine Adamas;

I DO (lo faccio, lo voglio, lo credo): nuovo slogan pubblicitario, a sostituzione dell’ormai desueto/compromesso «Un Diamante è, d’una ragazza, il miglior amico» (Vedi , Miglior Amico) e «Un Diamante è per sempre» (Vedi , Per sempre). Inteso come «una solenne promessa a sé stessi di raggiungere i propri obiettivi, di reggersi sulle proprie gambe e di lottare per i propri convincimenti, per la prossima generazione». Papale papale dal repertorio De Beers da dedicarsi alla di loro gioielleria montata con Diamanti Sintetici targati De Beers o De Beers Forevermark. Elì, Elì, lemà sabachtani? (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?). Voglio morire…

Kim cu’o’ngO (vietnamita).

LAB-GROWN: sta per (letteralmente) “Accresciuto in Laboratorio”, locuzione che, in italiano, sa molto di casereccio, neanche fosse un pomodoro di serra. Vuoi mettere che fino fa, in inglese? Infatti, chi lo propone, in questo Paese, è così che lo presenta. Anche se, a rigor di Normativa UNI 11828:2021 (Ente Italiano di Normazione) in vigore in Italia, «si dovrebbe usare solamente la traduzione di Synthetic Diamond (Diamante Sintetico)». C’è poi chi lo ha pubblicizzato come: «Diamante Lab-Grown: è un Diamante Naturale Ingrandito in Laboratorio ma non è una Pietra Sintetica. È un Diamante Vero, Naturale, ma realizzato usando meno acqua ed energia». In Grillolandia, per un raggiro del genere, v’è una settimana di berlina in gabbia esposta giorno e notte in Piazza del Grillo a Grilly City, a pane ed acqua. Oppure il ricovero coatto in TSGO (Trattamento Sanitario Grillesco Obbligatorio).

LAB-CREATED: tradotto come “Creato in Laboratorio”, laddove per Creare s’intende, sia in italiano che in inglese, «produrre dal nulla», «fornire dell’esistenza». Diamante Prodotto dal Nulla? Chi fa uso di questo termine, oltre che contravvenire alla Normativa UNI (vedi sopra) si rende conto di far concorrenza a Dio? A meno che non si voglia far risalire l’origine di cotal Diamante ai Buchi Neri di Hawkinginiana memoria. Ma, in questo caso: creati come, da chi? Nihil ex nihilo (nulla dal nulla), mi par di ricordare. Anche il cosmologo Stephen Hawking, verso il fin della sua vita, ci ha ripensato su…

LAB-DIAMOND: Diamante da Laboratorio. Valgano le stesse considerazioni fatte per il Lab-Grown. Almeno, qui, però, siamo ridiscesi sul Pianeta Terra, coi piedi per terra.

LIFEGEM: diamanti prodotti dall’omonima ditta (Chicago, Illinois, USA, con sedi anche in Europa) che dal 2001 s’incarica di convertire le ceneri del caro estinto in pezzature che vanno dai 0,10 ai 0,99 ct, nei colori rosso, giallo, verde, blu ed incolore. Purezza da VVS a Piqué. Tagli a Brillante Rotondo, Princess, Radiant, a scelta. Prezzi, a lor detta, ragionevoli. È previsto anche un LifeGem Family Plan Pricing (sconti per famiglie). Si consiglia di compulsare, per raffronto, i listini prezzi (omnicomprensivi) delle normali onoranze funebri, se si dovesse pensare di tagliare su bara, becchini, fiori, carro funebre, servizio religioso o laico, loculo/tomba, lapide, lumino perpetuo e tutto il resto.

LIGHTBOX LAB-GROWN DIAMOND JEWELRY: materiale (vedi , Lab-Grown) prodotto e commercializzato dalla De Beers. Ne sentirete parlare diffusamente. Il brand diverrà sinonimo d’un prodotto, nel caso in essere: Diamante Sintetico. Com’è per la Coca-Cola, o la Pepsi (per le bevande), o un tempo la Kodak (per la macchina fotografica).

MIGLIOR AMICO: «Il diamante è, d’una donna il miglior amico». Motto pubblicitario tenuto a battesimo dalla povera Marilyn Monroe (1926–1962), a cui portò una sfiga tremenda, vista la fine che ha fatto, meschinedda. A lei sopravvissuto per qualche decennio, come lei però finito al cimitero e non più riesumabile, oggidì, stante il suo portato dal sentore decisamente sessista, secondo i nuovi canoni del politically correct.

Scena del trailer del film del 1953 “Gli uomini preferiscono le bionde”, in cui Marilyn Monroe canta “Diamonds Are a Girl’s Best Friend”(Foto: Wikimedia Commons, Pubblico dominio)

NATURALE: dicesi (incredibili dictu) di: Diamante che sia un prodotto irripetibile di Madre Natura, in quanto generatosi in un irripetibile processo geologico naturale (di segregazione magmatica, ovvero di raffreddamento della crosta terrestre, nelle prime fasi della formazione del Pianeta Terra, in un’età geologica compresa tra gli 800 ed i 1.800 milioni d’anni fa), in presenza di particolari condizioni ambientali di temperatura (1.100–1.625 °C) e pressione (46.000–60.000 atmosfere). Questo, egregi signori, è il VERO (vedi ) Diamante. Tutti gli altri esercizi verbali messi in essere (vedi Ⓛ, Ⓢ, Ⓥ), son quisquilie e pinzillacchere!

Diamanti naturali? Diamanti sintetici? Rendering 3D? Cosa è vero e cosa è falso? (Foto: retouchman2516, License Freepik Premium)

NOD: vedi Rubrica “Controgemmologia” del n° 14/2022 di questa Rivista.

Olmos (uzbeco).

Phechr (thailandese).

PER SEMPRE: «Un diamante è per sempre». Famoso spot pubblicitario uscito dalla scuderia De Beers ed andato per la maggiore negli ultimi tre decenni del secolo scorso. Presago d’indissolubili legami che invece son naufragati, a caterva, approdando negli studi degli avvocati matrimonialisti (loro sì, che son andati a nozze!) e poi nelle aule dei tribunali. Una pandemia planetaria. Ragion per cui chi può ancora usare lo slogan, o suoi sinonimi – e lo fa – son solo quelli della LifeGem (vedi ).

Un diamante naturale, l’Oppenheimer Diamond, fancy giallo grezzo scoperto nella miniera sudafricana di Dutoitspan, nei pressi di Kimberley, nel 1964. (Foto: Smithsonian Institution, License CC0, Pubblico dominio)

RISPETTOSO DELL’AMBIENTE: da riferirsi sempre al Diamante descritto in ed , possedente i requisiti di cui in Ⓒ, Ⓔ, Ⓖ ed . Mai a quello in . Motivo? Semplice: quel che nasce da un processo naturale è sempre orripilantemente sozzo ed accompagnato da viste o suoni quanto mai sconvenienti, oltreché portatore d’inquinamento. Immaginate la vostra nascita (sporchi di sangue e muco, urlanti come bestie) e tutto quel che avete prodotto e state producendo in deiezioni. Quel che invece si forma in un laboratorio è sempre bello, pulito, non inquinante, ecologico insomma…

SINTETICO: materiale gemmologico artificiale, prodotto mediante procedimenti tecnologici (in tempi che si contano neanche più in mesi ma in giorni, altro che milioni d’anni), che possiede caratteristiche chimiche e fisiche equivalenti a quelle dei corrispondenti materiali naturali. Concetto che per taluni è da far rientrare nel relativismo o nell’opzionale. Vedi Synth-Diamond.

SYNTH-DIAMOND: diamante sintetico. Per alcuni, è un «Diamante Naturale Ingrandito in Laboratorio». Se non ci capite più niente, non prendetevela coi Grillidi. Non è frinire nostro. Ritornate piuttosto alla , alla voce Lab-Grown.

SOSTENIBILE: stando a quanto espresso nel Rapporto Brundtland del 1987 della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo intitolato “Il Nostro Futuro Comune”, si desume – per logica consequenziale – che un Diamante Sostenibile è un Diamante prodotto «in modo da soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri», oltre che «rispettando l’ambiente, le persone e secondo processi economici e produttivi trasparenti». Ça va sans dire che questa è una prerogativa esclusivamente riservata ai Diamanti Lab-Grown, Lab-Created ed affini. Quelli Naturali, per converso (se ne deduce) son tutti brutti e cattivi: estratti con modalità bieche ed opache da devastatori dell’ambiente irriguardosi degli esseri umani, senza soddisfare i bisogni del presente e compromettendo la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Bene, dal momento che l’80–86% dei Diamanti Naturali è da ricondursi ad attività estrattive condotte su scala industriale ben controllata, da parte di soggetti rispettosi (volenti o nolenti) della legislazione vigente nei Paesi produttori, al G.S. vien da chiedersi: possibile tutto ciò? A comprova, al G.S. sovvien, poi, quel che vide coi propri occhi composti (tipicità dei Grilli), negli anni ’70, in tutte le miniere di Diamanti di Mamma De Beers e consimili in Sudafrica, da lui visitate per ragioni di lavoro. Il rispetto dell’ambiente e delle persone (bianchi e neri), ed i processi produttivi economici e trasparenti eran già colà praticati in maniera sistematica, in tempi in cui il termine “Sostenibilità” e la Commissione Mondiale etc. etc. erano al di là da venire. Negli anni ’70, nel Sudafrica dell’apartheid, il che è tutto dire!

SWAROVSKI CREATED DIAMOND: ancora uno di quelli, cambia il marchio.

Operai al lavoro nella miniera De Beers a Kimberley, in Sudafrica, tra il 1860 ed il 1910. (Foto: Wikimedia Commons, License CC0, Pubblico dominio)

Teemant (estone); Timanti (finlandese).

VERO: è “il Diamante Naturale Ingrandito in Laboratorio”, del quale trattasi alla casella , alla voce Lab-Grown (vedi ). Ragion per cui il Diamante Naturale non Ingrandito in Laboratorio, vale a dire quello riportato alla casella , sotto la voce “Naturale”, dev’essere quello Falso. Amici miei, ci stiamo scherzando su, quasi fosse una “spiritosa invenzione” o un ossimoro, ma la storia c’insegna quali siano le tragiche conseguenze delle mistificazioni, degli imbrogli e dei travisamenti lessicali, del vero fatto diventar falso e del falso fatto divenir vero. Le prestidigitazioni e gli stravolgimenti verbali del Völkischer Beobachter (L’Osservatore Popolare) – giornale ufficiale del Nationalsozialistische Deutsche Arbeitpartei – e della Pravda (La Verità) – organo di stampa ufficiale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica fondato da Vladimir Il’ic Ul’janov detto Lenin – hanno avuto come epilogo i Konzentrationslager ed i Gulag siberiani. Evitiamo quindi le manipolazioni delle menti anche se, stavolta, la Rivoluzione è solo Verde (o supposta tale), e non Bruna/Nera e Rossa. Vedi Green ().

Il Pearson Diamond, diamante da 16,72 carati proveniente dal Sudafrica. (Foto: Smithsonian Institution, License CC0, Pubblico dominio)

VRAI: in francese, vero (Vedi , Vero). Denominazione integrale: VRAI Created Diamonds, longa manus commerciale della Diamond Foundry (per Created, vedi , Lab-Created). Motto: «True to the future» (fedele al futuro) con dedica autografata di Leonardo DiCaprio, l’attore statunitense che di milioncini, nella Diamond Foundry, ne ha investiti 100, in dollari. Non solo pietre sciolte, ma anche una linea di gioielleria, da vendersi pure online.

VERDE: vedi , Green.

Zuànsht (cinese).

Zitti e mosca! Dopo tutta questa tiritera, alzi la mano chi non ha capito l’antifona: come ebbi già ad asserire in precedenti uscite targate G.S., non ho nulla contro il Diamante Sintetico (com’è il caso pure per il Rubino, lo Zaffiro, lo Smeraldo e tutte le altre Pietre Sintetiche, in giro dal 1986, dal 1910 e dal 1935, rispettivamente). Ad ognuno il suo. Ad ognuno la propria scelta. Fatta però con cognizione di causa, derivata da una corretta ed onesta informazione. Ce l’ho invece con chi “intorta” – in un modo o nell’altro, col Greenwashing – il resto dell’umano consorzio, a vantaggio solo delle proprie scarselle. E voi, voi, zitti e mosca? Oppure rispondete all’appello (IGR n° 13) del nostro Direttore Editoriale “Up patriots to arms! Manifesto per una gemmologia civile ed impegnata”? Allons, enfants de la Patrie!

Il Vostro sempre reverente Grillo Sparlante

Gemmologia controcorrente dal “Grillo Sparlante” Luigi Costantini, pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 15, Autunno 2022

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