lunedì, Aprile 29, 2024
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Non c’è due senza tre. Dopo gli smeraldi colombiani ed i rubini del Mozambico Fura Gems mette nel mirino gli zaffiri australiani

Fura Gems ha annunciato a luglio 2019 l’acquisizione da Richland Resources, azienda quotata LSE e con un passato nell’estrazione di tanzanite, della miniera di zaffiri Capricorn Sapphire, situata nel distretto delle Central Highlands nel Queensland Centrale, in Australia, nell’entroterra a 300 km dalla Grande barriera corallina. L’area contiene uno dei più grandi depositi di zaffiri al mondo pari a circa 100 milioni di carati o più. Gli zaffiri sono stati trovati in questo distretto 150 anni fa ed alla fine del secolo scorso costituivano oltre il 70% del commercio mondiale di questa gemma.

Recentemente i ricavi potrebbero non essere stati all’altezza delle aspettative se nel dicembre 2017 le operazioni di estrazione sono state temporaneamente interrotte a causa di “condizioni meteorologiche estreme e un ambiente di mercato debole”, come aveva dichiarato Bernard Olivier, in quel momento amministratore delegato di Richland, il quale ha anche aggiunto che “i prezzi degli zaffiri rimangono sotto pressione a causa dell’afflusso di zaffiri del Madagascar, estratti in un’area ecologicamente protetta da circa 50.000 piccole imprese di minatori senza licenza, illegali”.

Anche lo Sri Lanka, con i suoi depositi di zaffiro alluvionale, è un forte concorrente dell’Australia e detiene una quota significativa del commercio mondiale di zaffiri, grazie al lavoro di migliaia di piccoli minatori autorizzati da licenze. Questo sistema lascia in quel paese poco spazio alle grandi imprese estrattive industriali come Fura Gems che sono specializzate in operazioni meccanizzate su larga scala.

Questo è il motivo per cui investire in Australia, un paese ben regolato e sicuro, è un passo strategico per il gruppo canadese che punta sul rilancio e sulla modernizzazione dell’industria locale degli zaffiri che soffriva di costi estrattivi troppo elevati rispetto ad un livello di penetrazione commerciale sul mercato internazionale troppo basso. Questa criticità può essere colmata dal nuovo management, dato che Fura Gems è un attore globale che già integra, in Colombia con gli smeraldi ed in Mozambico con i rubini, la catena di approvvigionamento partendo dalla fase mineraria fino alla distribuzione ed al marketing. Per completare il paniere dell’offerta delle “big three” nel campo delle pietre colorate gli zaffiri australiani erano l’anello che mancava a Fura Gems. Il suo principale concorrente, Gemfields, non è ancora in grado di allargare la propria offerta includendo gli zaffiri. Nella seconda metà del 2019 la società si concentrerà sulla valutazione del potenziale dei depositi in un superficie di 1210 acri / 490 ettari per espandere poi le operazioni il prossimo anno.

Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 8, Inverno 2019

Errata corrige: nella versione stampata è stata erroneamente inserita l’immagine relativa alla Capricorn Copper Mine. La versione online è stata corretta in data 20/10/2020.

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