sabato, Aprile 27, 2024
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Casca la terra, tutti giù per terra!

Questa era la filastrocca che cantavano per strada le bambine mentre facevano quei giochi innocenti e creativi di tanti anni fa. Il gioco era il girotondo e la filastrocca sottintendeva che tutto è un cerchio, tutto è collegato nel gioco come nella vita. Lo stesso accade per quanto riguarda il mercato e l’economia. Un prodotto è sempre collegato ad un altro prodotto. E così i diamanti sintetici, trainati dalla pressione speculativa, nel mercato cannibalizzano quelli naturali. In questa maniera si confondono i consumatori: si spinge la vendita di un prodotto che in fondo non ha capacità di conservare valore.

Ecco i primi effetti: i prezzi dei diamanti naturali momentaneamente (ma certo non drasticamente, come alcune testate giornalistiche fanno credere) sono in discesa.

Questa non è che una prima mossa (ovvia) della partita a scacchi tra diamante naturale e diamante sintetico, una partita che durerà ancora un po’ di tempo e che, secondo il mio punto di vista, non vedrà né vincitori né vinti. Restano sul campo due prodotti che solo apparentemente sono simili perché invece sono diversi: uno con ritenzione di valore comprovata dalla storia, l’altro che il valore è destinato a perderlo, come la vicenda di tutte le pietre sintetiche ha dimostrato.

Sono due cose diverse. Nell’Europa continentale, dove il diamante lab-grown non s’è diffuso con la stessa intensità di USA e Regno Unito, le giovani leve della gioielleria intravedono già l’opportunità di utilizzarlo per sviluppare linee di gioielli accessibili con un target di prezzo commisurato al pubblico di internet. È un approccio sano che sfrutta intelligentemente la carta del prezzo contenuto dei sintetici e che, secondo me, potrà tradursi in linfa nuova nel nostro vecchio mestiere.

The diamond view
(Foto: serhii_bobyk, License Freepik Premium)

Intanto il diamante naturale si riorganizza in un processo, che durerà un po’ di tempo, puntando sempre di più sull’aggiunta di valori immateriali come la compliance etica, la tracciabilità, la sostenibilità. Come ogni prodotto minerario sarà regolato dalle manovre che ne determinano l’estrazione e la distribuzione.

Non mancano nella partita azioni di provocazione come quella di un gioielliere americano, Steven Singer, che per ogni acquisto d’un diamante naturale ne regala uno lab-grown di pari grandezza. Un’esagerazione? Un gesto disperato? Una provocazione?

Come finirà in America, dove fino ad ora si è pagato il prezzo più gravoso della speculazione, non lo sappiamo. Nel frattempo, a beneficio del nostro mercato, mi sono permesso di scrivere alcuni suggerimenti su come proporre correttamente al pubblico i diamanti sintetici, riconoscendoli come prodotti generici e non come gemme preziose.

Articolo di Sergio Sorrentino, pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 17, Autunno 2023.

Sergio Sorrentino
Sergio Sorrentino.
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