lunedì, Aprile 29, 2024
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Il Luanda Diamond Exchange è pronto a partire con Peter Meeus come timoniere

Per decenni, l’industria dei diamanti angolana, messa in moto sotto l’assistenza dell’URSS negli anni ’70, è stata monopolizzata dal cerchio magico di un’élite interna alla precedente leadership politica. La maggior parte delle esportazioni angolane erano state canalizzate attraverso Dubai, e solo di recente la collaborazione con Anversa è cresciuta.

La nuova dirigenza nazionale aveva fatto subito una promessa: ci sarebbe stata una nuova governance delle risorse minerarie. Ora l’Angola del presidente Lourenço sta dunque varando il lancio di una Borsa dei Diamanti a Luanda, probabilmente affiliata alla WFDB (Federazione Mondiale delle Borse dei Diamanti, 30.000 membri).

A coordinare l’operazione è stato chiamato un veterano dell’industria dei diamanti, Peter Meeus, che non a caso ha attivato e diretto per anni la Borsa di Dubai. Nel novembre 2021 nel nuovo centro diamantifero di Saurimo (circa 800 km a est della capitale Luanda) Meeus, in un eccellente portoghese, ha spiegato più in dettaglio questo progetto che dovrebbe fornire un’infrastruttura di marketing di livello mondiale ad un paese destinato a diventare nel 2030 il secondo produttore al mondo di diamanti.

Per Meeus il modello tradizionale delle Borse dei diamanti, basato sulle intermediazioni febbrili di tantissimi broker che intermediavano le transazioni, è ormai superato. Le nuove parole chiave sono “offerte” e “aste”, un modello di business che dal 2014 sta diventando sempre più diffuso perché risponde efficacemente alle esigenze non solo delle tradizionali case d’asta di diamanti grezzi, ma anche a quelle di molte aziende che immettono autonomamente le loro gemme grezze sul mercato. Solo ad Anversa si tengono circa 120 gare all’anno, a Dubai nel 2021 circa 60.

Si sta lavorando per far decollare Dubai e per assicurarsi l’assistenza di case d’asta internazionali di prim’ordine, ma prima sarà però necessario che la capacità di selezione e di valutazione sia aggiornata agli standard internazionali.

Peter Meeus. (Foto: Mariz dela Pena/Wikimedia Commons, License CC BY-SA 4.0)

Ma, alla fine, gli acquirenti sceglieranno Luanda rispetto ai sofisticati e ben lubrificati hub tradizionali dei diamanti? «Per qualcuno che vive a Surat in India – ha dichiarato Meeus a “Rough and Polished” – andare ad Anversa non è meno complesso che andare in Angola, specialmente durante il periodo COVID-19. I collegamenti con Luanda sono abbastanza buoni. Avremo a disposizione un intero piano per le offerte dove la gente potrà venire a visitare e visionare la merce in un ambiente dedicato».

Quale sarà la politica di vendita a Luanda? Sarà decisiva la capacità di produrre un’offerta chiara e di facile comprensione. «Potrebbe essere sotto un sistema di vendita centralizzato simile a quello dei grandi produttori De Beers e Alrosa. O è solo un pio desiderio, tenendo conto della struttura diversificata delle proprietà delle miniere? La risposta sta nella capacità di assortire e aggregare coerentemente i diamanti di diverse miniere in veri e propri prodotti. Per le miniere più piccole alla fine diventerà chiaro che vendendo all’ingrosso potranno spuntare una quotazione migliore per le proprie merci».

Come prima mossa tangibile, è stato assegnato il contratto per il cosiddetto deep boiling, un processo che può portare ad un valore aggiunto di circa 1,2 miliardi di dollari o più, ha notato Meeus. Affinché gli acquirenti possano accedere ai lotti in modo ordinato e classificare il materiale, è infatti necessario utilizzare l’acidificazione, un processo con il quale tutti i tipi di diamanti grezzi da estrazione vengono lavati e puliti per rimuovere qualsiasi sporcizia e impurità per essere poi presentati correttamente.

Il lancio del Luanda Diamond Exchange prevede anche la creazione di un’accademia indipendente che formerà giovane personale qualificato, manager e supervisori che dovrebbero assumere incarichi di alta responsabilità.

Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 14, Primavera 2022

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