Già nel 2017 il gruppo di ricerca della NASA aveva individuato, al di fuori del sistema di canyon Valles Marineris, degli strati di minerali di tonalità chiara tendente al crema identificabili come opali. Un recente lavoro pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets ha analizzato i dati registrati da Curiosity nel cratere Gale e quello che è stato scoperto è strabiliante. Il rover è stato inviato sul pianeta rosso nel 2012 e ha trasmesso delle immagini dove è possibile scorgere, ai bordi di una rete di fratture, dell’opale. La scoperta è essenziale non solo per confermare che in passato Marte era un pianeta ricco di acqua (l’opale difatti è un minerale amorfo costituito da microscopiche sfere di silice con acqua che riempie gli interstizi), ma che questa un giorno potrà essere raccolta e immagazzinata estraendola dall’opale stesso.
Nonostante la scoperta eccezionale per il mondo scientifico, al momento non si è ancora a conoscenza se l’opale in questione sia del tipo “prezioso”. È quindi ancora troppo presto per poter pensare ad un’estrazione per il mondo delle gemme.
Gem News pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 16, Estate 2023