sabato, Aprile 27, 2024
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A leggere dal sito, l’identità del prodotto N.O.D. è un rebus irrisolvibile

È possibile che un prodotto di gioielleria venga introdotto senza che chi lo acquisti possa sapere con esattezza cosa sia? In Italia, alla luce di quanto abbiamo potuto constatare, esistono ampie aree che fluttuano nell’ambiguità. Frequentemente non si capisce quali siano effettivamente le pietre realmente montate sui prodotti di gioielleria.

Screenshot della pagina salvata il 27 Gennaio 2022 dalla Wayback Machine di Internet Archive
Figura 1 – Screenshot della pagina salvata il 27 Gennaio 2022 dalla Wayback Machine di Internet Archive relativa al link https://notordinarydiamond.com e contenente anche diverse pagine interne. È possibile inoltre cercare anche l’altro sito fotocopia afferente allo stesso e-commerce, inserendo il link https://noditalia.com.

Il giorno 27 Gennaio 2022 siamo andati a vedere quanto veniva riportato sul sito web di N.O.D., Not Ordinary Diamond, acronimo che sottintende un diamante non ordinario o comune. Alla pagina iniziale appare una gemma tagliata. Il testo in calce recita: «Realizzate in laboratorio le nostre pietre sono indistinguibili rispetto a un diamante pur costando l’1% del prezzo» (Figura 1). Queste parole sembrano avere un significato preciso: una cosa che si produce in laboratorio ed è indistinguibile da un diamante (da un diamante naturale, visto che non si dice altro), che sarà mai? Presto detto, la conclusione è ovvia: un diamante sintetico, quello che il nome dell’azienda indirettamente postulava, a meno che per diamanti non ordinari non si facesse riferimento addirittura a quelli naturali.

Risolto l’enigma? Niente affatto. Che questo prodotto sia effettivamente un diamante sintetico non viene espressamente dichiarato. Ma nel testo sopra riportato si nasconda una nota. Andiamo dunque a leggere questa nota: «Su un campione di 10 persone comuni usando la sola vista a occhio nudo comparando un diamante VS1 di 0.3 ct rispetto a una delle nostre pietre di pari dimensioni». Prassi insolita. L’oggetto resta misterioso però sappiamo che persone comuni hanno giudicato pietre tagliate di 0,30 centesimi di carato ad occhio nudo e le hanno trovate indistinguibili dai diamanti. Nessuna denominazione salta fuori in modo chiaro ed esplicito tranne questa eguaglianza, prodotto N.O.D. = (apparentemente indistinguibile) da diamante naturale. Resta l’incognita.

Scandagliando ancora la pagina web del produttore «l’indistinguibile prodotto del laboratorio» pare proprio alludere ad un diamante sintetico. Ad ulteriore sostegno di questa ipotesi compare un’altra affermazione: «Fino ad oggi, l’unica alternativa abbordabile ai diamanti erano le classiche pietre sintetiche usate dalla maggior parte dei marchi conosciuti». Queste classiche pietre sintetiche di basso costo, alternative ai diamanti sono anch’esse innominate e lasciate nel vago: fai che si alluda alla zirconia cubica? E dunque, se le pietre N.O.D. non sono le “classiche” pietre sintetiche, saranno inevitabilmente pietre sintetiche di nuova e più sofisticata generazione? Si tratta di una nuova sintesi? A leggere parrebbe di sì: «[…] Negli ultimi 2 anni attraverso l’ausilio di un esperto in gemmologia e in pietre preziose abbiamo effettuato 27 diversi esperimenti per realizzare le nostre pietre». La zirconia cubica è sul mercato da 4 decenni, i diamanti sintetici almeno da vent’anni, dobbiamo allora concludere che qui si fa riferimento ad una novità assoluta. Esistono nuovissime sintesi di diamanti prodotte in laboratori italiani? O nuove imitazioni più recenti della Zirconia Cubica? Insomma di che si tratta? Chi cerca di documentarsi sul sito resterà deluso poiché avrà solo degli indizi. IGR ha provato allora a contattare N.O.D. per garantire al venditore il diritto di dire la sua circa la propria policy nel dichiarare la natura del prodotto, ove mai altrove queste informazioni fossero reperibili in modo preciso e puntuale a garanzia degli acquirenti. Purtroppo dobbiamo constatare che al giorno 3 Marzo 2022 non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Nota a cura della Redazione, pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia nr. 14 – Primavera 2022.

Leggi anche l’articolo collegato: NOTE DI LABORATORIO – In Italia è possibile vendere e comprare pietre senza che si sappia cosa siano veramente. Un caso di studio (Raffaella Navone ed Emanuele Costa), pubblicato su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia nr. 14 – Primavera 2022.

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