venerdì, Aprile 26, 2024
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Gemme d’Italia: Ossidiana

L’ossidiana è un vetro naturale ed è considerata una roccia. Il nome ha origini antiche e Plinio la battezzò “lapis obsianus” in onore ad un certo Obsius che la portò dall’Etiopia. La prima citazione scritta è di Erodoto che fa riferimento ad una pietra tagliente, di origine etiope, usata in Egitto per estrarre le viscere dei defunti durante il processo di mummificazione. Ma l’ossidiana era già conosciuta in epoca preistorica, in quanto fu uno dei primi materiali estratti dall’uomo per la fabbricazione di manufatti taglienti, come coltelli (per tagliare i cibi), raschiatoi (per pulire le pelli), asce (per tagliare tronchi) o punte di freccia (per la caccia).

L’ossidiana è un vetro riolitico di origine vulcanica. In certe eruzioni il magma riolitico, che è di bassa temperatura, può essere sovrariscaldato e quindi risultare assolutamente privo di fenocristalli e può perdere completamente i gas disciolti. Se un raffreddamento rapido inibisce la cristallizzazione del magma durante la messa in posto, questo vetrifica. L’assenza di gas ne impedisce la vescicolazione. L’ossidiana quindi si forma in pochi casi, in eruzioni sottomarine nelle porzioni esterne di duomi o colate, all’interno del condotto e in rare colate subaeree.

L’ossidiana, anche se generalmente è limpida, non è quasi mai trasparente a causa del colore troppo scuro. L’unica varietà adatta ad essere sfaccettata proviene dall’Etiopia, è di un colore bruno scuro e presenta come inclusioni caratteristiche bolle gassose. Nella maggior parte dei giacimenti, l’ossidiana è nera, in certi casi grigia o leggermente verdastra e risulta trasparente solo in sezione sottile. L’ossidiana nera si usa oggi in gioielleria soprattutto per la base delle doppiette o per i bordi di certi intarsi. Il numero dei giacimenti conosciuti oggi è immenso e l’ossidiana è una pietra, nella maggior parte dei casi, decisamente economica.

In Italia abbiamo una di queste rare colate che venne eruttata dal cratere Rocche Rosse di Lipari e che ha dato il nome di liparite alle ossidiane. In realtà a Lipari le ossidiane più belle provengono non dalla colata, ma da un deposito di tufi pomicei in cui si trovano immersi grossi blocchi di ossidiana nera che sono stati strappati dal condotto vulcanico durante l’eruzione (Figura 76). Questa ossidiana è stata una materia prima di grande valore per tutto il neolitico e veniva intensamente commercializzata in tutto il Mediterraneo.

Figura 76 – Un grosso blocco di ossidiana a Lipari.

Altre ossidiane provengono dal Monte Arci, in Sardegna, dall’isola di Pantelleria (Sicilia) e da Palmarola (Lazio).

L’ossidiana sarda si trova sulle pendici meridionali del Monte Arci (Figura 77) presso il paese di Pau, in provincia di Oristano, considerato il paese dell’ossidiana dove è stato recentemente aperto il Museo dell’ossidiana, l’oro nero di Pau.

Figura 77 – Campione di ossidiana “mogano” da Monte Arci, Sardegna, nel museo di minerali di Monte Arci di Masullas.

In Sardegna i depositi di ossidiana sono numerosi, almeno quattro e qui si trova anche la bella varietà mogano, con striature di colore rosso mattone.

L’ossidiana di Pantelleria si trova nella costa meridionale dell’isola in diversi piccoli affioramenti. Questa ossidiana contiene piccoli fenocristalli bianchi, è caratterizzata da un colore verdastro se osservata in controluce in piccoli spessori e possiede tracce della struttura fluidale. Per questa ragione viene localmente chiamata “Filo d’erba” e usata nell’artigianato locale (Figura 78).

Figura 78 – L’ossidiana di Pantelleria detta “filo d’erba”.

Una estetica varietà di ossidiana proveniente da Lipari è commercializzata con il nome di “ossidiana cosmica” e contiene piccole sferuliti bianche di devetrificazione. Questa varietà rara si presta al taglio di piacevoli pietre (Figura 79) ed è attualmente l’ossidiana italiana di qualità gemma più conosciuta all’estero.

Figura 79a – Gemma di ossidiana “cosmica”: pietra di forma rettangolare ad angoli tronchi, tagliata a briolette, di 10,31 ct.                 
Figura 79b – Gemme di ossidiana “cosmica”: coppia di cabochon, forma a goccia, dal peso complessivo di 15,47 ct. Foto di Mauro Pantò, gentilmente concessa dal sito www.thebeautyintherocks.com.
Località: Sardegna, Sicilia, Lazio

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A cura del qualificato gruppo di specialisti della rubrica Gemme d’Italia, pubblicata su IGR – Rivista Italiana di Gemmologia n. 6, Primavera 2019.

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